Una catastrofe senza precedenti con un danno ambientale incalcolabile. Non è più possibile affrontare la criminalità, condizioni meteorologiche estreme, e la destrutturazione del sistema antincendio in questo modo. A ciò si associa un’evidente follia dei piromani che minaccia tutti. Lo afferma Coldiretti Sicilia che sta monitorando in tutta l’Isola una situazione tragica con migliaia di ettari bruciati, polmoni verdi distrutti, case rovinate, produzioni danneggiate. Un calcolo che già ammonta a vari milioni di euro ma che di fatto non è quantificabile anche per le evidenti conseguenze che tutta la Regione avrà.

Ogni anno – afferma Coldiretti Sicilia – è sempre peggio perché evidentemente manca un piano strategico che salvaguardi l’Isola. Vanno migliorata le relazioni tra le istituzioni, Il rimboschimento con un controllo continuo dei boschi, la riattivazione dei bacini di montagna, la riabilitazione delle strutture di vedetta che ormai sono abbandonate, il potenziamento di uomini e mezzi non solo dei vigili del fuoco ma anche della protezione civile e di tutte le forze dell’ordine anche in zone periferiche sono degli interventi necessari insieme all’inasprimento delle pene per chi, approfittando del caldo eccessivo, dà fuoco. Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi bruciati con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo – conclude Coldiretti Sicilia – con effetti devastanti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità.

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