Sabato 22 ottobre 2011 su iniziativa del Lions Club e FILDS di Castelvetrano e con l’adesione degli altri Club Service, sarà la giornata dedicata “In Ricordo di Luca Crescente”, con l’Intitolazione, a cura del Comune, del piazzale antistante il Tribunale al magistrato scomparso, previsto per le ore 16:00.
Seguirà alle 17:00, presso il Teatro Selinus, la presentazione del libro “Tempo niente. La breve vita felice di Luca Crescente” di Roberto Alajmo. Saranno presenti il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Dott. Asaro ed il Procuratore Aggiunto delle Repubblica presso il Tribunale di Trapani Dott. Cartosio.
AUTORE. Tommaso La CroceLuca Crescente. Una vita per la toga
Aveva appena 39 anni, non aveva ancora maturato dodici anni di servizio, un tempo terribilmente breve rispetto a quanto egli ancora avrebbe voluto e potuto dare ai suoi affetti, alla collettività e allo Stato.
Un tempo tuttavia sufficiente per lasciare un segno indelebile in tutti noi: Luca è stato uno splendido esempio di equilibrio tra passione e rigore, tra attaccamento alle radici e alla tradizione e capacità di innovare, tra rispetto delle regole e delle forme imposte dal diritto e incessante ricerca delle nuove frontiere della giustizia, tra discrezione e sobrietà nel tratto e nei comportamenti e insospettabile capacità di esprimere una esilarante verve comica.
Assieme ad altri colleghi del nostro concorso avevamo indossato la toga, per la prima volta, ai funerali di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta trucidati il 23 maggio di diciassette anni fa. E quell´esperienza, resa ancora più tragica dalla successiva strage di via D´Amelio, aveva impresso al nostro ingresso in magistratura un significato che andava ben oltre l´inizio di un percorso professionale e che assumeva la dimensione di una scelta di vita irrevocabile.
crescente-luca-web-big.jpgLuca era rimasto profondamente segnato da questi eventi che avevano contribuito a radicare in lui l´imperativo morale che occorresse dare il massimo di ciò che un magistrato può dare per liberare la nostra terra dall´illegalità e dal condizionamento mafioso. A distanza di dieci anni, nel 2001, così Luca ricorderà quel periodo: «Faccio il magistrato da dieci anni e sono orgogliosissimo di avere fatto parte dell´ordine giudiziario in questi anni. Così come sono onoratissimo di avere servito lo Stato, in questi anni, in silenzio, come magistrato della Procura della Repubblica di Palermo e da ultimo della Direzione distrettuale antimafia. Perché, nonostante i tanti errori che inevitabilmente saranno stati fatti in anni così difficili, i magistrati della Procura della Repubblica di Palermo, nel loro complesso, sono stati esempio costante di dedizione allo Stato e alla collettività intera. Sacrificando la propria libertà, sacrificando la propria giovinezza, sacrificando le proprie famiglie».
Nella sua carriera Luca Crescente ebbe modo di occuparsi di svariati fenomeni criminali: dalla pirateria informatica nel settore delle telecomunicazioni – nel quale sin dal 1993, tra i primissimi in Italia, aveva elaborato un sofisticato protocollo investigativo che gli aveva permesso di raggiungere eccellenti risultati nell´accertamento delle clonazioni – alle indagini e ai processi di criminalità mafiosa che aveva condotto con ineccepibile rigore, ottenendo l´arresto di numerosi latitanti e la loro condanna all´ergastolo. In questo settore era diventato uno dei magistrati più apprezzati per via della sua profonda conoscenza delle dinamiche dell´organizzazione mafiosa, dell´attenzione costante che prestava al divenire degli eventi, ai segnali, anche apparentemente insignificanti, ai quali cercava di dare – riuscendovi – una seria chiave di lettura.
Lontano da ogni forma di protagonismo, Luca Crescente non esitò tuttavia a prendere posizione, anche pubblicamente, in occasione di dibattiti sulla riforma della giustizia penale.
Quel 26 agosto 2003 Luca se n´è andato improvvisamente, lasciando un vuoto enorme e un inestimabile patrimonio morale, etico e professionale da salvaguardare. In definitiva un modello di magistrato capace, competente e indipendente, così efficacemente descritto in una nota di elogio dall´allora procuratore della Repubblica di Palermo Giancarlo Caselli: «È proprio per merito del sacrificio dei magistrati volenterosi e capaci come te che un ufficio come il nostro può riuscire a mantenere un livello professionale di accettabile livello, nonostante le immense difficoltà d´ogni genere».Gaetano Paci
Sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia
tratto da: la Repubblica
Plaudo alla bellissima iniziativa che contribuisce a rendere ancora più saldo il ricordo del nostro illustre concittadino prematuramente scomparso, ricordandoLo come uomo e come magistrato.
Nel contempo mi spiacerebbe che che per la incuria dei nostri governanti fra poco tempo rimarrà solo la piazza antistante e non il Tribunale retrostante, offendendo oltre alla intera città anche il nostro concittadino scomparso.
Amaramente, Luigi
Bisogna ricordare le persone che hanno fatto fino all’ultimo il proprio dovere, nella convinzione che avrebbero contribuito a rendere la nostra società un pochino migliore. Come Preside sono orgoglioso che Luca, come tanti altri magistrati castelvetranesi, abbia frequentato il Liceo Classico.
Appare molto apprezzabile che la cittadinanza abbia così intensamente partecipato ad una bella manifestazione in ricordo di Luca.
Lui avrebbe potuto fare qualunque mestiere e le sue qualità umane avrebbero comunque avuto il sopravvento su tutto.
Ho letto il libro d’un fiato in meno di due ore quella sera stessa ed ho partecipato emozionalmente a quella manifestazione che ha suscitato in me l’orgoglio per aver conosciuto un amico, semplicemente straordinario.
Non sono siciliano, ma sono italiano un docente di scuola superiore, cugino acquisito di Luca, che ho incontrato sporadicamente per motivi di distanza. Ma ho conosciuto la sua famiglia che considero la mia famiglia. Ho conosciuto apprezzato e stimato i valori che lo hanno cresciuto e formato. Ho letto Tempo Niente e intendo proporlo come testo di lettura il prossimo anno nella scuola emiliana dove insegno, perchè vi ho appreso aspetti e valori di cui oggi i giovani hanno grande sete. Quando morì, piansi di dolore profondo ma ora so che Luca è ancora vivo, rivivrà nelle mie parole, nei miei allievi e nei miei figli. Dalla sua Sicilia grazie al suo lavoro, dalla sua Castelvetrano, dalla sua famiglia e dai suoi amici parte quel segnale di cui l’Italia di oggi ha bisogno. Grazie Luca Crescente.