Il Tribunale di Trapani ha condannato a 3 anni e 6 mesi T.M., 62 anni, gioielliere trapanese, per il reato di usura. Contestualmente è stato condannato a pagare una multa di 12.000 euro. Secondo l’accusa, dal 2012 al 2015, avrebbe richiesto e ricevuto più di 40.000 euro da un noto imprenditore di Castelvetrano (difeso dall’avvocato Giuseppe Accardo – in foto) a titolo di interessi usurai. A fronte di un prestito di 80.000 euro concesso all’imprenditore che versava in gravi condizioni economiche, l’imputato avrebbe preteso ed ottenuto le predette somme a titolo di interessi, senza mai imputarle al rimborso del prestito, superando così il tasso soglia che configura l’usura. L’imprenditore castelvetranese ha così collaborato con gli inquirenti.
Per il gioielliere trapanese è scattata anche la misura dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la confisca della somma di euro 40.400, sequestrata durante le indagini. È stata anche disposta la condanna al pagamento del risarcimento dei danni in favore delle vittime, da quantificarsi in sede civile. La persona condannata dovrà anche pagare le spese legali alla persona offesa, alla sua società e all’associazione antiracket “Libero Futuro”.
«Attendiamo fiduciosi le motivazioni della sentenza che saranno depositate entro il termine di 90 giorni», spiegano gli avvocati Giuseppe Accardo e Maria Bianco (difensore di “Libero Futuro). «Questa è l’ennesima vittoria nelle aule di Tribunale per un imprenditore che ha avuto la forza di collaborare con la giustizia e opporsi all’usura. Questo ci motiva ancora di più a stare affianco alle vittime in questo momento storico delicato», ha commentato Nicola Clemenza di “Libero Futuro” Trapani.