Otto mesi di lavoro per costruire il primo impianto pubblico di compostaggio della provincia di Trapani. E’ nato così, in contrada Airone a Castelvetrano, il primo lotto del Polo Tecnologico di “Belice Ambiente spa” che questa mattina è stato inaugurato alla presenza del presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo.

L’impianto sarà a trattamento di bioconversione aerobica degli scarti alimentari, che in 90 giorni da organico diventa compost. A pieno regime potrà trattare 11.500 tonnelate annue di organico, circa 30 tonnellate al giorno.

Il compost, detto anche terricciato o composta, è il risultato della decomposizione e dell’umificazione di un misto di materie organiche da parte di macro e microrganismi in condizioni particolari: presenza di ossigeno ed equilibrio tra gli elementi chimici della materia coinvolta nella trasformazione.

Il compost può essere utilizzato come fertilizzante su prati o prima dell’aratura. Il suo utilizzo, con l’apporto di sostanza organica migliora la struttura del suolo e la biodisponibilità di elementi nutritivi (azoto). Come attivatore biologico aumenta inoltre la biodiversità della microflora nel suolo. Il concime biologico che si ricaverà dalla lavorazione dell’organico raccolto nel “porta a porta”, sarà donato agli agricoltori.

L’intero Polo, finanziato dall’Unione europea per 10,6 milioni di euro prevede anche la realizzazione nel secondo lotto di un impianto di selezione e valorizzazione delle frazioni secche (carta, cartone, plastica, vetro e alluminio) e nel terzo lotto di un centro di raccolta, un’autorimessa e uffici con annesso laboratorio di ricerca e centro multimediale.

”La nuova legge – ha affermato il presidente Lombardo – e’ una rivoluzione, una straordinaria dimostrazione di coraggio rispetto all’attuale quadro, che e’ disastroso. Tutto il sistema era concentrato sui termovalorizzatori. In quel modello non avrebbe trovato spazio un impianto di compostaggio. Si prevedeva una produzione di 2,7 milioni di tonnellate all’anno di rifiuti e tutto avrebbe dovuto essere bruciato. Oggi, in Sicilia, con una raccolta indifferenziata, se ne producono meno: tra i 2,4 e i 2,5 milioni di tonnellate all’anno. La conseguenza sarebbe stata che non avremmo fatto la raccolta differenziata, quando, invece, l’Europa impone di raggiungere una quota del 60 per cento, e impianti come questo sarebbero rimasti inutilizzati.

Per arrivare ai 2,7 milioni di tonnellate – ha proseguito Lombardo – avremmo dovuto pagare ai gestori una quota ”vuoto per pieno” o avremmo dovuto importare rifiuti, trasformando davvero la Sicilia nella pattumiera d’Europa.
Era un’idea che andava rivista – ha aggiunto – perche’ ha prodotto perdite per un miliardo di euro e ci ha costretto ad anticipare centinaia di milioni ai comuni che non sono riusciti a far fronte ai debiti degli Ato”.

Il presidente della Regione ha concluso spiegando che ”il nuovo sistema e’ incentrato sul concetto che il rifiuto puo’ essere una risorsa e dare lavoro; i termovalorizzatori, invece, avrebbero impiegato poche persone e inquinato”.

AUTORE.