È programmata per domani (domenica 27 dicembre), alle ore 11.30 presso il padiglione 24 dell’ospedale Civico di Palermo, la prima inoculazione del vaccino anti-Covid su un cittadino siciliano che rientra nel target individuato dal Piano nazionale concordato con le Regioni.

Nell’ambulatorio allestito per il VDay e negli altri Centri di somministrazione dell’ospedale Civico si proseguirà con altri vaccini. Domani, nello specifico, toccherà a nove rappresentanti dell’Ordine dei medici (uno per ogni provincia), cinque medici di medicina generale, cinque pediatri di libera scelta, cinque medici di continuità assistenziale e 10 rappresentanti del 118 (tra medici, infermieri e autisti soccorritori). Inoltre verranno sottoposti a vaccinazione tre rappresentanti dell’ISMETT, tre della Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù e 15 dipendenti della stessa ARNAS Ospedali Civico Di Cristina. Domani, inoltre, secondo quanto previsto dal target della campagna di vaccinazione, a Palermo verranno vaccinati anche 30 siciliani che rientrano nell’ambito delle Rsa. In questa primissima fase, in Sicilia, saranno complessivamente 685 le persone che verranno sottoposte a vaccino, dal 4 gennaio prossimo invece si procederà secondo quanto stabilito dal Piano nazionale che ha profilato il target.

Ma i vaccini sono sicuri? Quali sono gli obiettivi della campagna vaccinale contro COVID-19? Per fare maggiore chiarezza pubblichiamo di seguito le FAQ del Ministero della Salute.

L’obiettivo della campagna di vaccinazione della popolazione è raggiungere al più presto l’immunità di gregge per il SARS-CoV2. La campagna partirà il 27 dicembre, vista l’approvazione da parte dell’EMA (European Medicines Agency) del primo vaccino anti COVID-19. Dopo una fase iniziale, che dovrà essere limitata, per il numero di dosi consegnate, essa si svilupperà in continuo crescendo. I vaccini saranno offerti a tutta la popolazione, secondo un ordine di priorità, che tiene conto del rischio di malattia, dei tipi di vaccino e della loro disponibilità.

I vaccini vengono autorizzati solo dopo un’attenta valutazione del profilo di sicurezza in base agli studi effettuati nella fase di sperimentazione. In ogni caso il profilo di sicurezza verrà continuamente monitorato anche dopo l’autorizzazione.

Sarà obbligatorio vaccinarsi? Al momento non è intenzione del Governo disporre l’obbligatorietà della vaccinazione. Nel corso della campagna sarà valutato il tasso di adesione dei cittadini.

Quali sono le categorie prioritarie nelle fasi iniziali?

Operatori sanitari e sociosanitari. Gli operatori sanitari e sociosanitari “in prima linea”, sia pubblici che privati accreditati, hanno un rischio più elevato di essere esposti all’infezione da COVID-19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali. Inoltre, è riconosciuto che la vaccinazione degli operatori sanitari e sociosanitari in prima linea aiuterà a mantenere la resilienza del servizio sanitario.
Residenti e personale dei presidi residenziali per anziani. Un’elevata percentuale di residenze sanitarie assistenziali (RSA) è stata gravemente colpita dal COVID-19. I residenti di tali strutture sono ad alto rischio di malattia grave, a causa dell’età avanzata, la presenza di molteplici comorbidità e la necessità di assistenza per alimentarsi e per le altre attività quotidiane.
Persone di età avanzata. Un programma vaccinale basato sull’età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale. È anche evidente che un programma basato sull’età aumenti la copertura anche nelle persone con fattori di rischio clinici, visto che la prevalenza di comorbidità aumenta con l’età. Pertanto, considerata l’elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva, questo gruppo di popolazione rappresenta una priorità per la vaccinazione.

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