Nel ricordo di Paolo e Giovanni per una Sicilia, un Italia e un mondo migliore, più lungo e senza mafia”

22/7/2012 Antonio Ingroia – Marinella di Selinunte

Siamo vicini alla verità su quella che fu la trattativa Stato-mafia all’indomani delle stragi del ’92. Ma per giungere alla completa verità, quindi per fare questo ultimo tratto di strada verso la meta, serve l’impegno della politica”

Lo afferma il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, durante il suo intervento a Marinella di Selinunte in occasione del “Festival della Legalità in Tour”.

“In atto anche un lavoro – continua Ingroia – importante della Commissione parlamentare Antimafia, ma sono due gli obiettivi da raggiungere: combattere l’omertà dei capi mafia sul periodo stragista e combattere la reticenza sulla ‘trattativa’ da parte di uomini delle Istituzioni che non hanno raccontato tutto quello che successe in quel triste periodo della storia italiana”.

“Alla politica di oggi – aggiunge Ingroia – dobbiamo chiedere di dare l’esempio, approvando una modifica del 416 ter che renda punibile il patto pre-elettorale tra i politici, appunto, e i boss mafiosi sulla base di uno scambio di voti in ragione di favori promessi una volta eletti”.

Questa riforma sarebbe un bel gesto agli occhi dei cittadini-elettori prima delle prossime elezioni regionali in Sicilia e delle consultazioni politiche per il rinnovo del Parlamento nazionale”.

“C’è l’esigenza – sottolinea il procuratore – e la politica deve avvertirla quanto la magistratura, che la legge sui collaboratori di giustizia venga riformata. Molti pentiti quando hanno iniziato a parlare del rapporto Stato-mafia si sono sentiti quasi imbavagliati”, aggiunge Ingroia. “Serve una spinta, quasi un colpo di reni, della politica di oggi che dimostri una rottura col passato e con quei rappresentanti istituzionali che non hanno raccontato la verità”.

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