Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa del Club per l’UNESCO di Castelvetrano Selinunte, presidente Dott. Nicola Miceli

Nel giugno scorso sono stati nominati i direttori dei parchi archeologici e per quanto ci riguarda il direttore E. Caruso è stato sostituito da Bernardo Agrò. Fin qui storia che conosciamo tutti. Qualche giorno dopo l’ex direttore Enrico Caruso rilascia un’intervista dove dichiara di “ aver rilanciato Selinunte”. Più precisamente Caruso dichiara “Dopo 3 anni lascio il Parco Archeologico di Selinunte. In questi anni ho portato il Parco da una realtà semidimenticata ad un luogo vissuto e frequentato ……. Mi era stato consegnato con numerose criticità e uno stato di forte degrado complessivo ……., ma più di ogni altra cosa per i continui tagli alle spese necessarie e indifferibili. …… Poi le grandi campagne di scavo della New York University, ……, la campagna di scavo dell’Istituto Germanico……., l’inaugurazione di un Museo. Poi il 10 Agosto 2018 non sono certo mancati momenti di grande tensione e preoccupazione quando la morsa degli incendi aveva invaso questo parco tra i più grandi del mondo che vanta 2650 anni di storia.  Ora Selinunte è una splendida realtà”.

Caterina Greco

In quanto persona informata dei fatti mi corre l’obbligo di porre in essere alcune precisazioni al fine di ricostituire un pò di verità. Alla sua istituzione il Parco di Selinunte Cave di Cusa e aree archeologiche limitrofe “Vincenzo Tusa” venne affidato alla dr.ssa Caterina Greco che avviò le primissime procedure per organizzare la funzionalità del Parco di nuova istituzione. Con Lei iniziarono e continuarono attività di scavi dell’Istituto Germanico con la grande scoperta del Quartiere Artigianale e della New York University con scavi per documentare le origini di Selinunte, fu avviato un progetto che permise di evidenziare un isolato, F-F1, dell’acropoli, e il restauro, anche se con qualche criticità, del tempio C, da anni sostenuto da una aberrante impalcatura metallica arrugginita.

Seguirono tutta una serie di incontri scientifico- divulgativo di grande interesse sia per il mondo scientifico che per gli appassionati. Fu organizzata una manifestazione di gemellaggio con Aquileia con video conferenza fra le due “citta di frontiera” valorizzando la presenza del battistero paleocristiano a Selinunte. Ad un certo momento la Regione Siciliana stava per abolire il Parco e solo grazie alla dott.ssa Greco che produsse tutta una serie di documenti e di relazioni necessarie (Marzo 2013) e a all’on. Giovanni Lo Sciuto, allora componente della commissione cultura dell’ARS, il Parco venne mantenuto.

Giovanni Leto Barone

Nell’ottobre 2013 arriva nuovo direttore Giovanni Leto Barone, sotto la sua direzione il Parco di Selinunte, pur continuando le attività avviate, ha iniziato l’apertura serale e consentito la fruizione anche ai soggetti diversamente abili. Altre novità apportate durante la direzione Leto Barone: la importante convenzione promozionale con le Cantine Settesoli, la decorazione delle vetrate dell’ingresso che sono divenute di grande attrazione per i turisti, l’esposizione dell’Efebo all’interno del Parco, e per la prima volta arriva Google. Inoltre, sempre con l’impulso del direttore Leto Barone e con l’insediamento del Comitato Tecnico Scientifico, venivano avviate tutte le complesse procedure che hanno portato infine alla formale “autonomia finanziaria” del Parco.

Enrico Caruso con Bernando Agrò

Siamo nell’aprile 2016 arriva Enrico Caruso e trova tutto definito anche se con le criticità di sempre della carenza di personale peggiorate da pensionamenti e della carenza una vera unità operativa contabile. Il direttore Caruso con la grande collaborazione del Comitato Tecnico Scientifico, in particolare del sottoscritto, si è ritrovato una tesoreria su cui far confluire gli introiti del Parco e un bilancio articolato ed approvato in tempi brevi. Detto ciò troviamo ingiusto che l’ex direttore Caruso dichiari alla stampa di aver “portato il Parco da una realtà semidimenticata ad un luogo vissuto e frequentato … ” Sotto la sua direzione, che aveva ha disposizione un importante strumento finanziario, si sono svolte alcune discutibili eventi di massa, non è stato predisposto un piano antincendio e di evacuazione, anche se negli anni precedenti vi erano stati degli incendi che preannunciavano il peggio, non è stata fatta mai effettuata potatura degli arbusti della recinzione del Parco limitrofa alla vie cittadine di Marinella che danno il senso di abbandono e risultano pericolose per le persone per via enormi spine che presentano.

Venendo al museo di Baglio Florio anche questa è un risultato di stretta collaborazione tra comitato tecnico scientifico, soprintendenza e assessorato B.B.CC. che ha consentito il recupero di somme che stavano andando perdute, tutto ciò ha condotto infine alla possibilità di iniziare la musealizzazione del Baglio Florio ma nonostante ciò sono rimasti sempre allo scoperto dei timpani su cui insistono i vivaci colori degli stucchi che ricoprivano allora le costruzioni e che oggi si stanno deteriorando irrimediabilmente. Infine due parole sul teatro di legno, mai utilizzato per tale uso, costruito davanti al baglio Florio una spesa di circa 600.000 euro inutile e dannosa per via dell’immagine di degrado che da. Ma nulla è fatto per rimuoverlo.

Alla luce di ciò risultano lontane e quasi fuori luogo le dichiarazioni che il direttore ad interim Parello espresse alla sua venuta a Selinunte, nel gennaio 2016, parole di elogio per il lavoro svolto dal suo predecessore ed avere come “obiettivo fissato” quello di consentire ai cittadini di Castelvetrano di riappropriarsi dell’orgoglio selinuntino. “Sarà fondamentale per fare ciò mettere le basi solide per un dialogo tra il Parco, il territorio e le associazioni. E’ necessario  lavorare con le Scuole e le Associazioni per un maggior sviluppo del sito”. Dichiarò allora Parello, purtroppo la sua presenza fu come una meteora. La direzione Caruso andò in tutt’altra direzione. In special modo dopo che il comitato tecnico scientifico fu commissariato.

Andando agli atti ufficiali della Regione Siciliana risulta che nel triennio 2016-18 sono stati incassati per i soli biglietti di ingresso € 3.170.909 a cui vanno aggiunti altri introiti per eventi pubblici e privati. Come si vede una cifra importante che sicuramente poteva essere utilizzata per rendere il Parco più fruibile ed accogliente di quanto lo sia per esempio una sistemazione del parcheggio esterno, dell’ingresso e della biglietteria, della vegetazione della recinzione. Perché da sempre lo sanno tutti lo studioso verrà sempre a visitare il parco ma il grande pubblico va conquistato con l’attrazione e l’accoglienza.

In questi giorni abbiamo apprezzato le dichiarazioni del nuovo direttore del Parco Benardo Agrò, che di seguito ci piacciono ricordare, : «I beni culturali oggi sono una vera scommessa – ha detto Agrò – dobbiamo tenere conto dell’innovazione, tutelando l’archeologia considerandola come pietra miliare». “Un parco sul mare, uno dei pochi in Europa”. “Il nostro impegno deve essere quello di rendere questo luogo sempre più accogliente. In questa direzione auguriamo al direttore Agrò un buon lavoro e offriamo fin da ora la più grande collaborazione possibile.

In coda al comunicato, nonostante il nostro sempre benvenuto alla satira, ritengo che il dipinto- vignetta esposto al convento dei Minimi di Castelvetranoi, qualora in esso si volesse in qualche modo rappresentare il vecchio ed il nuovo direttore del Parco, sia irrispettoso perché rappresenta espressione di un pregiudizio privo di contenuti che giustifichi la comparazione che traspare tra un gigante e un nano.

Il Presidente del Club per l’UNESCO di Castelvetrano Selinunte
Dott. Nicola Miceli

Raymond Bondin e Nicolò Miceli

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