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Giuseppe Leto Barone

Sarà solo l’autonomia gestionale del previsto Ente Parco che potrà controvertite l’attuale orario di apertura dell’Area Archeologica di Selinunte.

A chiarire e soprattutto rispondere ai tanti cittadini che hanno protestato sul web, è il neo direttore del parco, Giovanni Leto Barone, appena insediato. Il nuovo direttore assume la responsabilità lasciata da Caterina Greco, oggi sovrintendente ad Agrigento.

Il nuovo responsabile, porta una notevole esperienza maturata nel Parco di Agrigento. Arriva a Castelvetrano, in un momento particolare e dove fioccano le polemiche su alcuni disservizi. In particolare, per le questioni poste dai turisti sulle chiusure festive. Sul web, non mancano di certo le critiche verso i responsabili regionali per le ripetute chiusure pomeridiane nei giorni festivi.

Sul sito internet CastelvetranoSelinunte i commenti sono al fulmicotone e tutti critici. Anche i malcapitati turisti non hanno risparmiato strali verso gli uffici regionali. Poi c’è la rabbia degli operatori che aumenta, sapendo anche delle aperture continue di Agrigento e Segesta. Addirittura, ad Agrigento il parco è aperto se richiesto, anche di notte, allora come mai Selinunte ha questi limiti?

Il nuovo direttore Leto Barone con tangibile disponibilità risponde ai tanti interrogativi e parla del suo piano.

Ci sono ragioni sindacali che non possiamo facilmente eludere. Per la dotazione organica di Selinunte era necessario programmare in questo modo. Per legge, i dipendenti, non possono lavorare nei giorni festivi oltre un 1/3 della quotazione annuale prevista nel calendario. Questo problema, come altri si potranno superare con l’entrata in vigore dell’Ente parco, così come previsto dalla legge 20.

Con l’autonomia gestionale, determinata dal comitato scientifico e dal nuovo regolamento, il parco potrà offrire molto di più e possibilmente aprire anche di notte. Inoltre, si potranno attivare servizi commerciali e di piccola ristorazione tipica. Tutto dipenderà dal regolamento approvato.

Insomma il parco dovrebbe essere, finalmente restituito al territorio. Leto Barone, evidenzia la necessità di avviare al più presto l’iter burocratico previsto dal decreto regionale, firmato nel mese di aprile. Sul punto l’ onorevole Giovanni Lo Sciuto ha presentato un interrogazione al governatore Crocetta al fine di capire come mai, dopo sei mesi, ancora non si sia insediato il comitato scientifico.

Ritardi giustificati? Forse. Intanto, il Parco di Selinunte continua a soffrire di queste “dimenticanze” regionali, facendo lamentare tutti. Se non partirà il nuovo corso gestionale, nessun direttore potrà risolvere i problemi dei templi di Selinunte in modo definitivo. Ad Agrigento, la legge 20 è stata applicata dal 2002 e i risultati si notano anche in termini di ingressi. Adesso la “palla” passa all’ assessore regionale e a Crocetta. E’ auspicabile che il Governo regionale sul parco di Selinunte, usi la stessa solerzia mostrata per trovare i fondi per abbattere le case di Triscina. Gli operatori turistici sono stanchi di attendere invano. I turisti stanchi di trovare un area storica così trascurata.

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