Ieri mattina alle ore 08:10 in Piazzale Placido Rizzotto ha avuto luogo un sit-in dei licei di Castelvetrano contro la Legge 107, meglio conosciuta come “La Buona Scuola”.
L’azione, che ha visto la partecipazione di diversi studenti ed ha avuto la durata di circa un’ora, si è svolta con la parola d’ordine “Organizziamo il Contrattacco”.
Noi studenti crediamo – dichiarano i ragazzi – che questa riforma sia esclusiva e classista, volta a differenziare i finanziamenti alle scuole per creare una scuola di “Serie A” e una di “Serie B”, tramite la differenziazione dei curriculum e mezzi di finanziamento come le prove INVALSI.
Nella riforma non vi è una parola sul diritto allo studio – aggiungono – e sull’accessibilità all’istruzione per tutti, e non vi è che un piano di pochi spiccioli per l’edilizia scolastica mentre servirebbero minimo 10 miliardi di euro.
In questo senso la riforma è il coronamento di vent’anni di politica di smantellamento della scuola pubblica, essa pone l’istruzione nelle mani di investimenti di fondazioni e privati asserendo che lo Stato non potrà mai finanziare in toto la scuola pubblica,salvo poi regalare milioni di euro di fondi pubblici a quella privata, pagare 70 miliardi di interessi sul debito e sperperare 18 miliardi di euro all’anno per il solo mantenimento dell’apparato bellico mentre le scuole italiane cadono a pezzi.
Oggi siamo scesi nel Piazzale Placido Rizzotto per chiedere una scuola realmente pubblica gratuita e accessibile a tutti, per il ritiro immediato di una riforma classista ed esclusiva approvata in luglio a scuole chiuse, per un reale piano sull’edilizia scolastica: soldi alla scuola, non alla guerra.
la riforma è legge, pensate piuttosto ad impegnativi nello studio non sottraendo inutilmente tempo prezioso all’apprendimento.
Che idiozia! protestare ora che la riforma è legge. Ma dove eravate quando si discuteva ancora in parlamento?
Ovviamente, una buona scusa per un giorno di vacanza. Del resto, ottobre-novembre è tradizionalmente il periodo degli scioperi. Dopo Natale, misteriosamente tutto si sistema. Ma andate a studiare!
Non prendete nemmeno in considerazione la scemenza detta da tal calogero nel commento precedente.
Bisogna protestare quando qualcosa non va,sempre.
Il vostro è stato un gesto di grande importanza.
Veramente la sola scemenza è quella di chi, come Luca, non argomenta e pensa di cavarsela dando dello scemo agli altri. Bisogna protestare al momento opportuno e coi giusti argomenti. Un giorno di vacanza fa solo contenti i professori e non incide per niente, soprattutto quando ormai il danno è fatto. Ora l’unica cosa da fare è il referendum, ergo non serve sventolare stracci rossi ed esibire anacronistici saluti a pugno chiuso che servono solo ad alimentare il narcisismo di figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari. L’unica forma di lotta è sensibilizzare per firmare il referendum e non fare cortei che si sciolgono alla prima piazza.