Un confronto democratico: da una parte don Baldassare Meli e un gruppetto di parrocchiani e dall’altra Bartolo Giglio, Commissario provinciale della Lega. È voluto venire a Castelvetrano per incontrare il parroco che lunedì ha digiunato per attirare l’attenzione sulla discussione del Decreto Sicurezza bis, il Commissario provinciale del Carroccio, Bartolo Giglio.
A parte commenti (spesso smisurati e offensivi) e attacchi sui social nei confronti del parroco, l’incontro è servito per confrontarsi viso a viso sulla delicata e ampia questione dei migranti. «Nessuno qui vuole cambiare le idee degli altri» si è detto, ma il confronto è stato utile. Ne è uscito fuori un dibattito a più voci, nel quale Giglio ha voluto ribadire le ragioni della presa di posizione del suo partito nei confronti dei migranti (meno morti, meno sbarchi). Infine una nota di colore: Giglio ha espresso la sua maggiore simpatia per Papa Benedetto XVI e meno per Papa Francesco, perché l’attuale Pontefice «non porta la croce d’oro» (per Giglio l’oro, essendo metallo prezioso, è il miglior simbolo per rappresentare Dio). E don Meli, davanti agli intervenuti, è sbottato.
AUTORE. Redazione
E credo bene che abbia sbottato!! Non se ne può già più di questi politici che pretendono di insegnare ai sacerdoti come debbano esercitare il loro magistero. Esprimere preferenze per un altro Papa, poi, è quantomeno scortese, anziché no. Padronissimi di non apprezzarlo, ma se proprio ci tengono a continuare ad appartenere ad una Chiesa,si organizzino per uno scisma e se ne facciano una a loro preferenza. Ossia senza Vangeli.