L’obiettivo di una ottimale gestione dell’ente locale deve essere quello di perseguire il bene comune, l’interesse di tutti, senza particolarismi e clientele che mirano a coltivare solamente il consenso ai fini elettorali. Soltanto così si può togliere ogni dubbio che, in alcuni casi, lascia pensare che l’operato di un amministratore abbia il fiato corto.
Lo ha ribadito il Vescovo di Mazara del Vallo monsignor Domenico Mogavero davanti agli amministratori degli enti locali (Regione, Provincia e Comuni) che hanno accolto l’invito all’incontro di spiritualità che prima di Natale tiene il prelato in una parrocchia della Diocesi, su iniziativa dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, giustizia e pace, e salvaguardia del creato, guidato da don Edoardo Bonacasa.
Stamattina l’incontro si è tenuto presso la parrocchia Maria Ss. della Chiesa in contrada Ciancio a Marsala alla presenza di sette sindaci su tredici comuni della Diocesi (tre dei quali commissariati), durante il quale il Vescovo ha anche ribadito la necessità sempre più urgente di sapere ascoltare: «Oggi – ha detto il Vescovo – c’è il pericolo che la rete coi suoi social network faccia crescere sempre di più nuove solitudini, alimentando la diminuzione a relazionarsi con gli altri. Ecco, l’impegno di chi ha posti di responsabilità è anche quello di ascoltare».
Da parte dei sindaci è emersa la necessità di una maggiore collaborazione con la Chiesa ma anche una riflessione concreta su alcune regole – come i patti di stabilità – che non consentono lo svolgimento di determinate attività: «Il sindaco deve seguire la regola del guardare al bene comune – ha detto l’onorevole regionale Mimmo Fazio, già sindaco per dieci anni di Trapani – il proprio dovere è quello di amministrare nell’interesse di tutti e non alimentando il clientelismo. Ma spesso questo ricorre nei discorsi e poi nella pratica si assiste a tutt’altri comportamenti».
AUTORE. Redazione
anche se non sempre il Vescovo riesce ad “amministrare” nell’interesse di tutti!!!! Ad esempio il fatto dell’aver unito diverse parrocchie a castelvetrano non giova alle varie comunità parrocchiali, le quali si sentono sballottate e non seguite da un sacerdote che dovrebbe essere la loro guida spirituale.!!!! Il sacerdote è costretto a fare delle scelte, anche di orario delle celebrazioni, creando particolarismi imposti.
Altro che unità pastorale….
iniziamo con l’ottimizzare i costi della politica (politici pagati per il loro merito ed apporto e non per la loro presenza passiva o peggio interessata strettamente in modo personale) e continuiamo con il porre tutti sullo stesso piano quindi se la chiesa ha dei beni deve pagarci le tasse, imu compresa escludendo soltanto dalla tassazione quelli utilizzati esclusivamente per il culto. inoltre il vaticano è ricchissimo quindi si paghi il proprio personale piuttosto che gravare esclusivamente sullo stato italiano. ma cu nni li lassò?????
Ringrazio S.E.il Vescovo Mogavero , per l’attenzione che ogni anno riserva alla politica ed ai suoi amministratori .