Quello che chiedono è «dignità», che hanno avuto calpestata da un sistema che li ha messi all’angolo. Gli agricoltori della Valle del Belìce (e stavolta si sono affiancati quelli dello Jato e del Sosio) stanno continuando a fare sentire la propria voce. Ieri da Salemi, passando da Vita e Calatafimi, hanno raggiunto Alcamo per una «invasione pacifica». Più di 160 mezzi fra trattori, camion, rimorchi, jeep e autoarticolati hanno sfilato in corteo lungo la strada statale 118. «Tutti insieme, agricoltori, allevatori e pescatori chiediamo rispetto – ha detto Domenico Maiuri – chiediamo di poter vivere del nostro lavoro, non mancette o sussidi anti- agricoltura ma prezzi minimi e soprattutto la non importazione di prodotti dall’estero a sottocosto, prodotti che non devono sottostare a tutti i disciplinari e controlli a cui sono sottoposte le nostre aziende». A fianco gli agricoltori sono scesi anche i sindaci dei paesi dove hanno sfilato i trattori.

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