Si è celebrata sabato  2 aprile la “Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo”, istituita dall’ONU nel 2007  per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico e su quelli delle loro famiglie. Una giornata che quest’anno ha assunto un particolare rilievo, poiché l’emergenza sanitaria ha mostrato con tutta evidenza l’importanza di vivere in una società veramente inclusiva in cui vengano rispettati e garantiti i diritti di tutti i cittadini. Il nostro sistema di istruzione può vantare una legislazione tra le più avanzate al mondo per quanto riguarda l’inclusione scolastica, ma è necessario promuovere una sempre maggiore consapevolezza rispetto a questo tema per migliorare le opportunità di formazione e di crescita degli alunni con disabilità e di tutta la comunità scolastica, anche in considerazione delle sfide che questi tempi impongono. La Scuola, considerata la rilevanza educativa, culturale e sociale dell’iniziativa, al fine di sensibilizzare il territorio rispetto a questa realtà ed aumentarne la consapevolezza, ha programmato diverse attività dedicate a questa tematica  svolte nell’arco della settimana dal 28/ 03 al 05/04. Le attività hanno avuto come tema “ I Colori delle Emozioni” e sono state realizzate attraverso percorsi formativi curriculari e  laboratoriali che hanno coinvolto gli alunni di tutti i Plessi, dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria. Durante la giornata del 4 aprile, gli alunni delle classi prime e seconde sono stati  protagonisti nello  sperimentare  percorsi sensoriali realizzati all’interno del giardino della Scuola. Attraverso questi “ sentieri magici”, realizzati con  materiali semplici e di facile reperimento  (paglia, sassi, pigne, sabbia, canne, conchiglie, mattoncini, terra, foglie, erba, sassolini, bastoncini)  i bambini hanno appreso le diversità degli elementi naturali con i sensi, in particolar modo con l’olfatto ed il tatto. Esplorare l’integrazione sensoriale ha sviluppato la concentrazione, l’attenzione e l’interazione sociale con i coetanei in maniera divertente. Gli alunni delle classi terze, quarte e quinte si sono dedicati all’ elaborazione di narrazioni sotto forma di fiaba, favola, dialogo, per  raccontare  le emozioni ( gioia, tristezza, rabbia, paura, ansia, sorpresa ecc..) che sono spesso difficili da interpretare per una persona autistica. Per la rappresentazione delle storie sono stati utilizzati diversi linguaggi ( immagini, disegni, suoni, musiche) e le riflessioni  finali sono state rappresentate su nuvolette di cartoncino , farfalle , cuori, che hanno corredato gli spazi esterni della Scuola. Gli alunni della Scuola dell’Infanzia hanno sperimentato delle “stanze multisensoriali “, realizzate dai docenti  con teli di carta  blu e  luci soffuse per stimolarli  ad esperienze sensoriali  diverse, come suoni, immagini e odori particolari, offrendo allo stesso tempo la sicurezza di un luogo chiuso, ma accogliente. I bambini hanno sperimentato il silenzio di un mondo che appartiene ai loro amici e che aspetta di essere scoperto da ciascuno: un’esperienza tutta incentrata sul singolo, che ha così l’occasione di decidere cosa scoprire e come utilizzare il suo tempo, agendo secondo un ritmo proprio. La settimana di sensibilizzazione si è conclusa con il Seminario formativo, tenutosi martedi 5 aprile, in collaborazione con l’IdO (Istituto di Ortofonologia di Roma) e la NPI (Neuro Psichiatria Infantile).  Al Seminario, svoltosi in video-conferenza, sono intervenuti, in qualità di esperti, Magda Di Renzo, Psicologa, Psicoterapeuta dell’età evolutiva, Analista junghiana e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva dell’ IdO di Roma , il Dott. Massimiliano Petrillo, Psicologo e Psicoterapeuta IdO,  il dott. Paolo Pace,  Responsabile Neuropsichiatra Infantile Asp Trapani, Distretto di Castelvetrano, la Dott.ssa Maria Francesca Spatola, Terapista della Neuropsicomotricità dell’età evolutiva. Ad apertura dei lavori la Dirigente scolastica Maria Luisa Simanella ha evidenziato l’eco positiva delle attività realizzate dalla Scuola su tutta la comunità, sottolineando che la Scuola deve “accendere” sulla tematica dell’autismo  una luce speciale sempre, non solo nella Giornata del 2 aprile,  così da essere sempre più vicini alle Famiglie e, attraverso un lavoro di consapevolezza e di riflessione, accrescere nei bambini, ragazzi e adulti, la conoscenza e la sensibilità sul tema dell’ unicità, favorendo la qualità dell’inclusione scolastica e sociale. La sinergia Scuola- Famiglia  è fondamentale ed è doveroso aiutare i genitori, sostenerli con percorsi individuali o di gruppo, insieme ai bambini, per condividere socialmente le difficoltà. Lancia un messaggio sereno e rassicurante Magda Di Renzo, sottolineando come il bambino autistico diventa portatore di nuove prospettive anche nel contesto scolastico:  “ per avvicinarci a questi bambini, abbiamo bisogno di una mente binoculare, con occhi attenti a ciò che è visibile, ma anche a ciò che non lo è ”. Sottolinea, inoltre, l’importanza delle prime forme artistiche dei bambini, per cercare di comprendere cosa vogliono comunicare attraverso il gesto grafico. E a proposito dei colori delle emozioni, suggerisce come sia importante, anche  all’interno del contesto educativo, prestare attenzione a queste forme grafiche poiché  “  quando una forma preme dall’interno, se gli si dà la possibilità, qualcosa accade… tutto deve remare dall’interno”. Il dott. Paolo Pace durante il suo intervento, prendendo spunto dalle parole di Drusilla Foer,  parla di “unicità evolutiva ” anziché di diversità nell’approccio all’autismo . “ Se cambiamo le parole -dice- cambiamo il nostro sguardo. Bisogna approcciare l’autismo tenendo conto dell’unicità o neuro-unicità  di ognuno. Il bambino autistico è il cittadino della classe, è un essere unico come tutti. Bisogna valorizzare i bambini autistici e non definirli strani. La parola diversità rimanda  alla separazione ”. “Nella relazione con l’insegnante- afferma- dovrebbe essere fondamentale la sintonizzazione affettiva e l’importanza di saper “attendere, senza cambiare gli elementi, ma rispettando i tempi del bambino. Solo così si attiverà il piacere, l’interesse per l’apprendimento e si potrà chiedergli di imparare. Spesso la pressione ad ottenere determinate performance da parte dei bambini è più un soddisfacimento del bisogno dell’adulto che di quello del bambino- conclude il neuropsichiatra- la realtà è che per essere ‘evolutivi’ bisogna avere molta pazienza”. Il dott. Massimiliano Petrillo, nell’approccio con i bambini autistici, sottolinea l’importanza del gioco, come rappresentazione simbolica in grado di stimolare la  reciprocità socio-emotiva, un atto creativo attraverso cui il bambino esprime il suo potenziale. Conclude la dott. Maria Francesca Spatola con un intervento su Autismo e Terapia Neuropsicomotoria, sull’importanza della relazione, della corporeità, del movimento. “La relazione- dice- facilita l’espressione di sé. Quando ci interfacciamo con la neuro-atipicità dobbiamo pensare alla relazione nelle sue diverse forme come comunicazione corporea, artistica, emozionale, sensoriale. Bisogna portare i bambini autistici ad essere attratti dalla relazione attraverso le esperienze significative”. Tutte le attività svolte durante la settimana dedicata alla consapevolezza sull’autismo  hanno dimostrato  che l’inclusione è possibile e necessaria, ma  per una inclusione veramente significativa è necessario  “fare insieme”. Un’esperienza  educativa significativa  si realizza quando si costruisce una rete di azione e di intervento intorno al  bambino: famiglia, scuola, insegnanti, educatori, dirigenza scolastica, personale sanitario e personale esperto nella formazione. Tema questo a cui l’Onu ha voluto quest’anno dedicare un focus specifico,  indicando come tema della Giornata proprio quello dell’“Educazione inclusiva”, in attuazione del 4° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 per “fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. L’educazione inclusiva, se realizzata garantendo i giusti sostegni sia di natura didattica che educativa e sociale, a partire dalla tenerissima età, contribuisce, senza alcun dubbio, a cambiare le traiettorie di vita delle persone nello spettro autistico. Infatti, unitamente all’aumento delle loro conoscenze e competenze, si riescono a migliorare gli aspetti comportamentali e relazionali che sono alla base di ogni futuro miglioramento nei diversi contesti.

“Siamo come le farfalle, c’è chi vola più in alto, c’è chi  vola più in basso; tutte volano e sfidano il vento nel miglior modo possibile: il proprio”.

Ins. Angela Scirè 

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