“Abbiamo il dovere di tutelare i Comuni i cui organi elettivi siano stati sciolti in conseguenza a fenomeni di infiltrazioni e di condizionamenti di tipo mafioso, trasformando un provvedimento che viene erroneamente visto come una scure che si abbatte per l’intera popolazione come fatto positivo e come opportunità non soltanto per il ripristino della legalità violata ma anche per il rilancio socio-culturale ed economico”.
Lo dice il parlamentare regionale PD Baldo Gucciardi primo firmatario di un ddl che propone il riconoscimento di zona Franca per la legalità per i Comuni sottoposti ai provvedimenti di scioglimento per infiltrazione mafiosa.
“Lo scioglimento, non ha solo conseguenze politiche, – spiega Gucciardi – ma influisce direttamente sulla governance dei Comuni e, di fatto, il commissariamento, messo in atto con l’obiettivo di riportare ordine e legalità nelle amministrazioni locali, si ripercuote sulle scelte di bilancio talora con effetti negativi sugli investimenti.
L’intervento dello Stato a garanzia della legalità, insomma – continua – non può e non deve pesare sulle attività produttive del territorio tanto da far vivere come un danno, un provvedimento che dovrebbe, invece, essere percepito come tutela. E’ indispensabile – conclude Gucciardi – dare sostegno alle aziende presenti nei territori fortemente condizionati dalla mafia e che hanno il coraggio di denunciarla per combatterla innescando un circolo virtuoso che abbia come obiettivo la crescita socio-culturale di un territorio”.
mercoledì 14 marzo 2018
AUTORE. Comunicato Stampa
finalmente un’idea concreta per attutire i disagi e il malessere delle aziende sane sui territori dove forte è il condizionamento mafioso. Condivisibile, ma non basta l’idea bisogna passare dalle parole ai provvedimenti concreti.L’approccio con le istituzioni, con la burocrazia con le banche e col fisco continua ad essere difficoltoso e deprimente e continuano a chiudere imprese in Sicilia senza che nessuno muova un dito… Solo parole, parole, parole da parte dei nostri governanti, dai sindacati e dai maghi del credito.