Domani mattina a Castelvetrano Cgil, Cisl ed Uil, insieme ad un cartello di associazioni, scendono in piazza per ribadire il loro ‘no’ alla mafia ed affermare il diritto al lavoro, la legalità e la solidarietà. L’iniziativa ha un titolo preciso, ”Castelvetrano libera Castelvetrano. Lavoro e legalità”. Tema attuale, davanti soprattutto alla crisi del gruppo Despar, quella holding di società commerciali che per anni hanno garantito ricchezze e potere a mafiosi come Giuseppe Grigoli e Matteo Messina Denaro.
Grigoli non era un prestanome come spesso si legge nelle cronache giornalistiche, c’è una sentenza che sancisce come Grigoli era il socio di Matteo Messina Denaro. E i due insieme sfruttavano mercato e lavoratori, offrendo loro l’illusione di una legalità. E invece c’era una piena illegalità, c’era la mafia dentro quelle aziende.
Lo Stato ha confiscato le imprese del gruppo Grigoli/Messina Denaro, oggi queste società sono sull’orlo del tracollo. Oggi le istituzioni sono impegnate fortemente sul fronte di salvare il salvabile, soprattutto evitare che 500 lavoratori si ritrovino senza un lavoro e la tetra prospettiva della disoccupazione. Questo in uno scenario che ha anche dell’incredibile.
I centri commerciali della 6 Gdo chiudono anche di nome della crisi che attraversa il Paese, nel frattempo proprio a Castelvetrano aprono i battenti altri centri commerciali. Qualcosa non va. Si coglie una forte incoerenza. Il ricco portafoglio di Grigoli, la confisca contò ricchezze per oltre 700 milioni di euro, si è assottigliato a tal punto da non garantire sopravvivenza nemmeno al più piccolo dei supermercati del gruppo Despar. Soldi spariti, volatilizzati. Ed oggi l’impegno delle istituzioni è anche altro, accertare le responsabilità. Domani quando i lavoratori della holding Despar sfileranno si spera con altri lavoratori, magari anche con quelli che un posto di lavoro l’hanno e così, sfilando in corteo, mostreranno concreta solidarietà ai loro colleghi, sul tavolo troveranno una risposta concreta dello Stato, segnatamente della magistratura.
La proposta di revoca dell’incarico di amministratore giudiziario a suo tempo conferita al dott. Nicola Ribolla. A lui sono state contestate “gravissime inadempienze”.
Qualche giorno addietro dinanzi al collegio del Tribunale delle Misure di prevenzione è stato avviato il previsto procedimento. L’elenco delle “malefatte” è stato contestato al dott. Ribolla, sostanzialmente il comune denominatore alle diverse voci è quello di “avere agito senza consultare i giudici”. La proposta di revoca riguarda l’amministrazione giudiziaria di due società essenziali alla sopravvivenza del Gruppo 6 Gdo: la Stegicom e la Logicom, le società cui fanno riferimento i centri commerciali Eurospar e Interspar.
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articolo di Rino Giacalone
per alqamah.it
Ah ora dopo che si sono mangiati tutto il maiale salta fuori che non hanno fatto una mazza per gestire il gruppo 6Gdo….ah certo in Sicilia e in Italia salta tutto fuori quando non c’è più niente da fare….ma questi signori nominati dai tribunali sono gente onesta….mica delinquenti come tutti….schifo e ipocrisia!!!
spero che lui, insieme a tutti i cattivi amministratori giudiziari, possano pagare per tutti i danni arrecati.
ribadisco quanto scritto in tante altre circostanze: quando si fa un concorso “vero” si guardano i curriculum delle persone, la loro vita, ciò che hanno fatto, di buono e di cattivo. Si guardi il curriculum di questo amministratore: vedremo quante ditte sono sopravvissute alla sua gestione e quante ne sono fallite, si valutino i fatti e poi si traggano le considerazioni dovute.
Dopu chi a Santa Chiara l’arrubbaru, ci ficiru li grati di ferru!
A buon intenditor, poche parole!