Il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, ha preso l’impegno di convocare a Roma un tavolo tecnico per affrontare il caso della Gruppo 6 Gdo di Castelvetrano, azienda confiscata che rischia il fallimento. E’ stata Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, a chiedere e ottenere dal viceministro Bubbico un intervento che si spera possa essere determinante per il destino dell’azienda confiscata all’imprenditore Grigoli, prestanome di Matteo Messina Denaro.
In prefettura a Trapani, questa mattina, è stato fatto il punto sulle trattative per la vendita dell’azienda, trattative che restano aperte.
I lavori sono stati coordinati del prefetto, Leopoldo Falco. Erano presenti all’incontro: l’Agenzia nazionale dei beni confiscati; l’amministratore giudiziario della Gruppo 6 Gdo; l’eurodeputato e presidente della Commissione Antimafia Europea, Sonia Alfano; il commissario della Provincia di Trapani, Antonio Ingroia; Il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante; i sindacati e una delegazione di dipendenti dell’azienda.
L’Agenzia nazionale dei beni confiscati ha ribadito che verrà avanzata al tribunale di Marsala richiesta di proroga del termine per essere ammessi al concordato preventivo.
“L’importanza dell’impegno assunto dal viceministro Bubbico per far diventare nazionale il caso della Gruppo 6 Gdo non sfugge a nessuno. Il valore concreto e simbolico di assicurare un futuro all’azienda confiscata alla mafia è una sfida che si potrà vincere se lavoreranno per lo stesso obiettivo tutte le parti in causa” ha detto l’eurodeputato Sonia Alfano.
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AUTORE. Comunicato Stampa
trattative…trattative….sempre e solo trattative!!! ma insomma quali sono gli ostacoli che impediscono ad oggi l’alienazione dei beni aziendali da parte di importanti gruppi della grande distribuzione che si dice essere interessati all’operazione!!?? Come stanno realmente le cose!!??? Gli imprenditori del settore dovrebbero fare a gara per riuscire ad accaparrarsi una piattaforla logistica che garantirebe loro una capillare penetrazione sul territorio della sicilia occidentale ed invece il NULLA. CHIAREZZA E TRASPARENZA GRAZIE.
SE lavoreranno per lo stesso obiettivo tutte le parti in causa! Già c’è un SE di troppo! E fino ad ora, chi ha remato contro?
Il caso gruppo 6 rattrista i cuori di tutti.
Ci raccontano di trattative.ma un nome di un reale interessato non si è mai sentito.questo la dice lunga su cosa stia accadendo:grandi discussioni,pranzi,cene (per loro). Niente. L’unica cosa concreta è la domanda di concordato. Dovrebbero spiegarci il perché. Cioè nessuno la vuole perchè apparteneva alla mafia e hanno paura (che vogliano riprendersela,che i dipendenti siano mafiosi (non credo lo siano ma la storia che nessuno sospettasse niente sappiamo essere poco credibile per non dire ridicola)) o non è redditizia in una situazione di mercato reale? Le risposte a queste semplici domande segneranno il futuro dei lavoratori. Che purtroppo e piange il cuore a pensarci, non appare roseo.