Petizioni sul web, canzoni alla radio, assemblee nell´atrio del liceo e cortei bipartisan. Cinque giorni dopo la sentenza di condanna contro Salvatore Cuffaro, si moltiplicano le iniziative finalizzate a chiedere le dimissioni del presidente della Regione. Che il caso del governatore sia ormai centrale nel dibattito della rete, lo si capisce già collegandosi con Google e cercando le parole chiave «Cuffaro dimettiti»: immediatamente saltano fuori 1.440 documenti (aggiornamento a ieri sera alle 22).
S´inseguono sul web le petizioni con le quali viene chiesto al presidente di farsi da parte. Si può aderire sul sito www.firmiamo.it, ma anche su www.cuffarodimettiti.blogspot.com, indirizzo creato ad hoc da Azione giovani, il movimento giovanile di Alleanza nazionale uscito dal coro di sostegno al governatore degli «adulti» del partito di Fini.
«I giovani di An – scrive sul blog il coordinatore di Azione giovani Mauro La Mantia – non solidarizzano con i politici condannati per favoreggiamento e rivelazione di segreto d´ufficio. Noi stiamo sempre e coerentemente dalla parte della legalità e della lotta alla mafia nel nome di uomini come Paolo Borsellino».
Raccolta di adesioni in corso anche su www.petitiononline.com, sito a disposizione di chi ha qualsiasi cosa da chiedere attraverso la mobilitazione dei cittadini. L´iniziativa è di Giuseppe Tucci. Ma dal web arriva anche la difesa di Cuffaro, la sottoscrivono i ragazzi dello scudocrociato al sito www.giovaniudc.splinder.com che dicono: «Vogliamo che continui il suo mandato elettorale perché siamo convinti che con il processo d´appello sarà dimostrata la totale estraneità del presidente anche per il reato di favoreggiamento semplice e per qualsiasi altro fatto illecito».
Ma la mobilitazione contro il governatore continua a crescere anche fuori dalla rete. Sabato alle 16 è in programma un corteo che partirà da piazza Politeama. E se in un primo momento a portare avanti l´iniziativa sono stati i partiti del centrosinistra, adesso l´idea è di fare sparire tutte le bandiere, perché a sfilare in direzione di Palazzo d´Orleans dovrebbero esserci anche numerosi elettori di centrodestra.
«Dopo i primi sit-in sotto la presidenza della Regione e dopo alcune assemblee all´università – afferma Marcello Capetta, uno degli organizzatori – ci siamo resi conto che tanti ragazzi che votato per il centrodestra volevano manifestare la loro indignazione per le mancate dimissioni di Cuffaro. Ma non vogliono sfilare sotto le bandiere dei partiti di centrosinistra. Così ho telefonato a Leoluca Orlando e ad altri esponenti politici che sabato parteciperanno alla manifestazione per chiedergli di non portare le bandiere e soprattutto di lasciare ai ragazzi e alla società civile la testa del corteo. Ci hanno detto che sono d´accordo, in questo modo saremo tante centinaia di più».
Massimo Grillo, ex parlamentare Udc, andato via dal partito tempo fa in polemica con Cuffaro proprio sulla questione morale, chiede ai consiglieri comunali di tutta la Sicilia ma anche ai semplici cittadini di sottoscrivere un appello per le dimissioni del governatore.
Di sicuro, il dibattito su Cuffaro si è dimostrato assai più contagioso di quanto ci si potesse aspettare. È intervenuto, con una nota da Firenze, il Partito marxista leninista italiano, mentre Santo Sacco, consigliere del comune di Castelvetrano, ne approfitta per chiedere al suo sindaco di dimettersi «alla luce del fatto che ha avuto, nel corso dell´ultima campagna elettorale, sponsor costante, appassionato e oltremodo efficace, il già allora pesantemente chiacchierato personaggio», cioè Cuffaro.