Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza di assoluzione del castelvetranese Giuseppe Scozzari, che era accusato di peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato, relative alla gestione del progetto SPRAR a Castelvetrano. L’assoluzione dinnanzi al Tribunale di Marsala segue quella pronunciata davanti al Tribunale di Gorizia per fatti simili. Le motivazioni della sentenza (contenute in 78 pagine) chiariscono che il Comune di Castelvetrano aveva affidato alla cooperativa “Insieme” l’attuazione del progetto SPRAR per il triennio 2014-2016, tramite quattro convenzioni. Queste convenzioni disciplinavano tutto, dalla gestione del progetto al trasferimento dei fondi ministeriali. La cooperativa Insieme si era impegnata a garantire una gestione efficiente e responsabile delle risorse, mentre il Comune di Castelvetrano aveva il compito di verificare la regolarità delle spese sostenute. Nonostante il Comune abbia sostenuto l’irregolarità dell’operato della cooperativa, il Tribunale di Marsala ha ritenuto che le prove raccolte non fossero sufficienti a superare la presunzione di innocenza di Scozzari.
«Le verifiche svolte – si legge nella sentenza – hanno accertato che la cooperativa ha negli anni ricevuto complessivamente € 2.630.667,10 per la gestione dei progetti di accoglienza», ma, come affermato dal Tribunale, eventuali indebite appropriazioni avrebbero riguardato solo somme ritenute non dovute in seguito ai controlli del Comune e del Ministero. A tal proposito, il Tribunale ha ridimensionato il valore probatorio della nota con cui il Comune – tramite un suo funzionario – richiedeva alla cooperativa la restituzione di oltre € 390.000, evidenziando che la tesi accusatoria si basava su elementi inconsistenti. «Sottolineo che questa nota a firma sempre dello stesso funzionario è stata utilizzata anche in sede civile con la competente autorità che mi ha dato sempre ragione», spiega Giuseppe Scozzari.
Il Tribunale ha, altresì, concluso che non vi erano prove sufficienti a sostenere neanche le accuse di truffa aggravata. La presunta responsabilità nella scelta di strutture inidonee all’accoglienza non è stata dimostrata e, anzi, è stato evidenziato che la certificazione dell’idoneità delle strutture spettava esclusivamente al Comune di Castelvetrano. A difendere Giuseppe Scozzari è stato l’avvocato Tancredi Bongiorno. Su Scozzari pende ancora il procedimento di bancarotta fraudolenta della cooperativa “Insieme”: «nonostante il peso emotivo rimango fiducioso che lo stesso esito mi sia riservato anche in questo procedimento», ha detto Scozzari.
AUTORE. Redazione