Si tratta di un castelvetranese, M.C., classe 1950, che nel pomeriggio di venerdì è stato tratto in arresto dagli agenti della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Castelvetrano, per aver sottratto illecitamente cospicue quantità di energia elettrica ai danni dell’Enel Distribuzione S.p.a..
I consumi particolarmente bassi, registrati dai contatori in uso all’arrestato, avevano insospettito i verificatori della Azienda che fornisce elettricità su tutto il territorio nazionale. In effetti, l’uomo risultava intestatario di cinque utenze che, a fronte dei risibili consumi registrati dai contatori manomessi, assorbivano abusivamente significativi volumi di elettricità, di certo notevolmente superiori a quelli addebitatigli in bolletta.
Nella mattinata di ieri, i poliziotti del Commissariato, coadiuvati da una squadra di agenti verificatori Enel, hanno eseguito una serie di perquisizioni all’interno degli immobili di cui M.C. poteva, a vario titolo, disporre. Presso due delle quattro abitazioni, si appurava che questi aveva realizzato un allaccio abusivo diretto alla rete elettrica, attraverso l’apposizione di cavi atti ad escludere la corretta misurazione dei consumi reali, operando una sorta di “by pass” sul contatore. In altri due casi, invece, il furto di energia elettrica si era perfezionato tramite un allaccio diretto alla rete, ottenuto recidendo il cavo conduttore ed apponendo specifici morsetti.
E’ verosimile che l’arrestato abbia realizzato tale fraudolento e complesso sistema, sfruttando le conoscenze tecniche acquisite nel lungo periodo di servizio, in qualità di tecnico operatore, presso l’Enel Distribuzione S.p.a., azienda, questa, dalla quale si era congedato da diversi anni.
Lungi dal limitarsi a trafugare l’energia indispensabile a mantenere attivi gli elettrodomestici ordinariamente presenti all’interno di una casa, M.C. ha ideato degli espedienti tecnici che servivano ad approvvigionare, a titolo pressoché gratuito, le proprie lussuose residenze, al cui interno sono stati rinvenuti potenti sistemi di illuminazione, di irrigazione, impianti di videosorveglianza, climatizzazione e, in un caso, un apparato di riciclo di acqua, utile al corretto funzionamento di una ampia piscina in muratura realizzata in giardino.
Espletate le formalità di rito, M.C., su disposizione del Pubblico Ministero di turno, è stato associato agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Ad esito dell’udienza di convalida e del giudizio direttissimo, svoltosi nel pomeriggio di sabato, il Tribunale di Marsala ha convalidato l’arresto, condannando il soggetto alla pena di 10 mesi di reclusione e 200 euro di multa.
Comunicato Stampa Comm. Polizia Castelvetrano
AUTORE. Redazione
Mi chiedo: perché mettere solo le iniziali?
Si la privacy…
Ma allora perché per taluni casi la privacy non viene rispettata? Anche questa è cronaca,e… “i cittadini hanno il dovere di sapere….”
Attendo risposta.
E capitano e mo’ ti rispondono, vedi se fosse stato un extra comunitario nome cognome data di nascita e codice iban, ma per sua fortuna è castelvetranese è non può perdere la sua notorietà così vergognosa.