È stato trasferito agli arresti domiciliari il tenente colonnello Marco Alfio Zappalà, arrestato lo scorso 16 aprile assieme all’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, e a un altro carabiniere. L’indagine si riferisce al contesto investigativo che riguarda la caccia al latitante Matteo Messina Denaro. I tre sono accusati a vario titolo dalla Dda di Palermo (aggiunto Paolo Guido, sostituti Francesca Dessì e Piero Padova) di “accesso abusivo a un sistema informatico” e “rivelazione di segreti d’ufficio” e inoltre all’ex politico Dc viene contestata l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra e la latitanza di Matteo Messina Denaro.

L’ufficiale – in servizio alla Dia di Caltanissetta al momento dell’arresto – ha lasciato il carcere di Enna nella mattinata di sabato e da allora si trova nella sua abitazione, su disposizione del gip del tribunale di Palermo, Piergiorgio Morosini, che ha “accolto parzialmente” la richiesta degli avvocati Giuseppe Crescimanno e Claudio Gallina Montana. La scorsa settimana lo stesso gip aveva annullato i domiciliari per Giuseppe Barcellona, che da dallo scorso 22 luglio si trova in libertà. Era stato scarcerato dopo appena 15 giorni dall’arresto invece Vaccarino, noto per aver intrattenuto una corrispondenza con il latitante Matteo Messina Denaro (nel 2007) per conto del Sisde.

tratto da un articolo di Marco Bova per Repubblica.it

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