I Forconi tornano in strada. Da lunedì 6 febbraio, presidi davanti le raffinerie e blocchi di fronte ai pontili. L’idea è quella di non permettere l’esportazione dei carburanti dalla Sicilia.

E ancora: dinanzi le sedi della Serit e delle agenzie delle entrate”. Sono le nuove forme di protesta annunciate dall’assemblea regionale del Movimento dei Forconi.

Mariano Ferro, uno dei leader del movimento dei Forconi, rassicura:
“Non creeremo disagi ai siciliani”.

“Lo scivolone di Raffaele Lombardo”

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Il governatore siciliano aveva definito i Forconi “un gruppetto di persone che vuole apparire sui giornali tutte le settimane”. “Avevano detto che eravamo d’accordo con Lombardo, che c’eravamo venduti a Lombardo. Lombardo oggi ci ha dichiarato una posizione diversa“.

“Lombardo non ha capito che noi su questa cosa andremo avanti senza arrenderci nè a Lombardo, nè al governo nazionale, nè a nessun altro, dobbiamo raggiungere l’obiettivo”.

L’appello di Ferro è non solo a Lombardo, ma a tutta l’Italia, che deve ascoltare la loro voce.

“Cominciano ad avere tutti paura, saremo ‘arraffazonati’, mal organizzati, ma siamo siciliani incazzati, basta!“.

Il leader dei Forconi risponde anche alle accuse da parte del presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello che aveva denunciato la presenza di infiltrati mafiosi nel movimento dei Forconi: “Questa cosa ci ha fatto un po’ male, perché ancora una volta dopo tutto quello che abbiamo messo in moto si parla di mafia”.


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