E’ in momenti come questi che inizi a scavare nei ricordi e nei momenti più bui e più tristi, inizi a navigare fra i ricordi, quelli che riescono a tirarti su di morale ed a farti fare un piccolo sorriso. Dovrà essere capitato a tutti noi in questo periodo di pensare ai periodi belli ed a rivedere i visi di giocatori che hanno segnato la storia della Folgore.
Ricordare le sgambate di Lamia e Maniscalco che sulla fascia correvano talmente tanto da scavare un solco nel terriccio del Paolo Marino, avversari saltati e lasciati sul posto, ricordare le perfette geometrie dettate dai vari Vegna, Mamone, Di Ruocco ma anche di Alfarone e Dolce l’aggressività, la durezza e la classe di gente come Messana Seniore Cicciarella, gli argini invalicabili di Calandrino, Moceri, Aiello, Cavataio ricordare i grandi “gatti” da porta come Bulgarello, Oroni, Buondonno, Nastasi e poi il sorriso si fa più accentuato quando pensiamo ai cecchini della porta avversaria, i vari Torre, Minniti, Caradonna, Gigante, Foscari, Morici, Benenati fino ad arrivare all’arciere! colui che ancora ad oggi indelebile ha marchiato la storia rossonera quell’Aldo Tilotta che con la sua classe viene ricordato Domenica dopo Domenica, il suo fantasma ancora aleggia al Paolo Marino, un gladiatore che anche in età avanzata è riuscito a tirare la carretta ed a mettere continuamente la palla nel sacco.
I più anziani ricorderanno i vari Bua, Berlich, Bertoglio, Vadala, Morana Marino e tanti altri, ci si immagina la palla che rotola, il Paolo Marino gremito da tanti tifosi che già dalla prima giornata spuntavano con cartelloni, con scritte a mano, trombette e tamburi.
Ricordi indelebili e positivi per dimenticare le negatività e la recente stagione.
La realtà però rimane, resta l’amaro in bocca di quello che poteva essere e di quello che invece è stato!
La Folgore è retrocessa ancora una volta, si approda in quella categoria tanto bistrattata e tetra quale è la promozione!
AUTORE. Tonino Tuzzolino
Lo sport può essere amaro, e per la folgore quest’anno è stato amaro; tuttavia ci si può rialzare. L’augurio, alla dirigenza che verrà, è di puntare ad un coinvolgimento progressivo della popolazione e dei giovani castelvetranesi, creare, con un progetto a medio-lungo termine, una folgore dei castelvetranesi, una squadra rappresentata da castelvetranesi e rappresentativa di Castelvetrano. Un progetto del genere necessita di lungimiranza, pazienza, sacrifici, ed investimenti specie sul settore tecnico e giovanile (in serie A ci sono squadre di città ben più piccole del comune di Castelvetrano…). Speriamo bene…