Il Sindaco della città di Castelvetrano, Avv. Felice Errante, in merito all’incendio che ha colpito un fondo assegnato da questa amministrazione all’associazione Libera, ritiene opportuno dover precisare quanto segue: “Rimango basito nel leggere certe dichiarazioni fornite agli organi di stampa da esponenti della locale sezione di Libera. Affermare di aver ricevuto solo un attestato di solidarietà dalla città lasciando intendere quasi che l’amministrazione abbia sottovalutato l’accaduto mi pare quantomeno inopportuno- afferma Errante- io stesso ho delegato il dirigente comunale al patrimonio, Dr. Andrea di Como, ad effettuare un sopralluogo sul fondo in questione per appurare se ci fossero elementi che comprovassero un’azione dolosa.
In mancanza di tali elementi, accompagnati di contro, da una presumibile non corretta manutenzione del fondo si è proceduto tempestivamente ad informare gli uffici della Prefettura. Del che, pur deplorando l’azione qualunque sia la matrice che l’abbia determinata, ho ritenuto di non dover fare alcun comunicato stampa. L’azione anti-mafia, a mio modesto avviso, va attuata nei nostri comportamenti quotidiani che devono essere improntati al massimo rispetto delle regole ed ad un’azione che miri a far crescere la percezione della legalità in tutti i cittadini, non certo diramando comunicati che sanno tanto di atti quasi dovuti per fare sapere agli altri che si deplorano certe azioni- continua il sindaco- lottiamo invece come diceva Sandro Pertini per i giovani che non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.
Invece si condanna fermamente il delinquente, solo od associato a delinquere con altri, che vigliaccamente ha infamato il buon nome del Preside Fiordaliso con scritte infamanti la sua persona al quale va tutta la solidarietà mia personale e dell’intera giunta di governo.”
AUTORE. Comune di Castelvetrano
qui si sta a discutere e spendere comunicati stampa per rispondere a accuse di mancata solidarietà o meno …. siamo al paradosso ,dobbiamo invece porre all’attenzione della collettività il mal potenziamento del potere di confisca…… il bene tolto alla mafia deve essere bene di riscatto per il territorio, non è concepibile che chi è affidatario del bene per il protocollo d’intesa aspetti tre anni prima di capire cio che puo realizzare, come è impensabile che il bene venga consegnato a associazioni che non hanno neanche la certezza che l’affido venga confermato visto che prima del protocollo ogni sei mesi si da conferma della gestione o no…..l’ipoteca bancaria che ha tempi lunghissimi e molti terreni o edifici restano fermi e senza produttività per anni….. viste tutte le anomalie della Confisca mi chiedo se le istituzioni abbiano davvero l’intento di rivalorizzare questi beni!!!perchè il primo ad adoperarsi contro le Mafie deve proprio essere lo stato, non c’è risposta migliore che possiamo dare se non quella di recuperare questi fondi… farli diventare terreni di legalità , di lavoro senza sfruttamento, di economia trasparente!!!
la cosa più scandalosa è la confisca di beni, attività, terreni o quant’altro, che prima almeno davano “LAVORO” a famiglie intere e che adesso con i nuovi affidatari, a parte creare le conseguenti disoccupazioni, versano in stati di abbandono ed improduttività totale…Ma questa è la “finta” giustizia Italiana…
come più volte ho ribadito: piena e assoluta solidarietà al preside Fiordaliso che opera nel comparto più indigesto al “pensare” mafioso, quello della quotidiana formazione di menti lontane da ogni retaggio. Solidarietà anche al Sindaco Errante a cui riconosco il coraggio di violare un tabù storico: entrare nel merito del dolo o dell’incuria mi sembra quantomeno interessante.
La certezza del dolo su un terreno lasciato incolto c’è.
I pastori hanno il “viziaccio” di bruciare ciò che resta incolto per aver erba tenera in agosto. I confinanti aspettano che il vento sia loro propizio e appiccano il fuoco per paura che incendi accidentali vadano a recare danni quando il vento soffi a favore del proprio fondo.
In questa storiaccia ho una sola certezza: I TERRENI NON SI LASCIANO INCOLTI, QUESTO è UN VERO SACRILEGIO.
Da manuale mafioso, Leonardo Sciascia docet; particolare tipicamente mafioso quello dello screditamento delle vittime, con “corna” o altro, usato più di una volta dalla mafia, per cercare di coprire vari delitti, così carabinieri e magistrati sono gentilmente invitati a fare qualche indagine in più sulla vittima e i suoi parenti e assistiamo al ribaltamento dei ruoli.
Massima solidarietà e vicinanza al preside Fiordaliso