ex dipendenti 6Gdo

ex dipendenti 6Gdo

Sessantaquattro ex dipendenti del gruppo 6GDO srl di Castelvetrano hanno sottoscritto una denuncia-querela contro tutti i soggetti ritenuti responsabili dei fatti che vengono contestati nella denuncia, presentata alla Procura della Repubblica del Tribunale di Caltanissetta.

La querela è stata predisposta dallo studio legale Guarini-Poggi-Gaberlotto di Milano e presentata al Commissariato di Polizia di Castelvetrano. Il gruppo 6GDO srl era di Giuseppe Grigoli, il “re dei supermercati”, arrestato perché ritenuto prestanome e uomo di fiducia del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Il gruppo è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Marsala nel 2014. Nella fase di sequestro prima e di confisca dopo, la società 6GDO, parte dell’impero di Grigoli, è stata affidata alla gestione dell’amministratore giudiziario Nicola Ribolla (nominato nel 2007 dal Tribunale di Palermo, misure di prevenzione, oggi al centro di un’inchiesta della magistratura).

Nella denuncia-querela viene evidenziato come durante i sette anni di amministrazione giudiziaria «sia progressivamente aumentato l’indebitamento, circa 4 milioni di euro dal 2007 al 2011 e si sia aggravato lo squilibrio finanziario fino al punto di portare l’azienda al tracollo».

Secondo lo studio legale Guarini-Poggi-Garbellotto la vendita di merci per la distribuzione avveniva a società che omettevano il versamento dei corrispettivi senza che venissero adottate iniziative a tutela del credito, azzerando di fatto la liquidità dell’azienda.

Dott. Ribolla

Dott. Ribolla

Ma nella denuncia-querela si evidenziano «le curiose quanto sospette coincidenze tra alcuni amministratori del gruppo 6GDO e quelli delle società “beneficiate”, cui venivano fornite merci di fatto a titolo gratuito».

I legali citano anche «nuove società inserite dal 2008 per volontà di Ribolla e degli altri amministratori nella rete di vendita» che avrebbero beneficiato nel tempo «di forniture non pagate per circa 3 milioni di euro». La denuncia-querela spiega anche come «nessuna autorità preposta al controllo è intervenuta a impedire che un bene sequestrato alle mafie venisse male amministrato».

Tra i fatti citati in querela anche l’aumento delle spese legali e professionali (da 37.052 euro del 2007 a 106.845 del 2011) e del compenso agli amministratori (dai 12.000 euro del 2007 ai 187.200 del 2011).

L’avvocato Nino Zanghì, difensore di Nicola Ribolla si dice «stupito del fatto che la denuncia sia stata presentata alla Procura di Caltanissetta. I processi si fanno in aula, ci difenderemo in quella sede» ha chiarito al telefono.

Intanto agenti della Guardia di Finanza sono entrati negli uffici chiusi da mesi del gruppo 6GDO a Castelvetrano. L’attività di indagine rimane top secret.

Max Firreri
per GdS

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