
ex dipendenti 6Gdo
La querela è stata predisposta dallo studio legale Guarini-Poggi-Gaberlotto di Milano e presentata al Commissariato di Polizia di Castelvetrano. Il gruppo 6GDO srl era di Giuseppe Grigoli, il “re dei supermercati”, arrestato perché ritenuto prestanome e uomo di fiducia del boss latitante Matteo Messina Denaro.
Il gruppo è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Marsala nel 2014. Nella fase di sequestro prima e di confisca dopo, la società 6GDO, parte dell’impero di Grigoli, è stata affidata alla gestione dell’amministratore giudiziario Nicola Ribolla (nominato nel 2007 dal Tribunale di Palermo, misure di prevenzione, oggi al centro di un’inchiesta della magistratura).
Nella denuncia-querela viene evidenziato come durante i sette anni di amministrazione giudiziaria «sia progressivamente aumentato l’indebitamento, circa 4 milioni di euro dal 2007 al 2011 e si sia aggravato lo squilibrio finanziario fino al punto di portare l’azienda al tracollo».
Secondo lo studio legale Guarini-Poggi-Garbellotto la vendita di merci per la distribuzione avveniva a società che omettevano il versamento dei corrispettivi senza che venissero adottate iniziative a tutela del credito, azzerando di fatto la liquidità dell’azienda.

Dott. Ribolla
I legali citano anche «nuove società inserite dal 2008 per volontà di Ribolla e degli altri amministratori nella rete di vendita» che avrebbero beneficiato nel tempo «di forniture non pagate per circa 3 milioni di euro». La denuncia-querela spiega anche come «nessuna autorità preposta al controllo è intervenuta a impedire che un bene sequestrato alle mafie venisse male amministrato».
Tra i fatti citati in querela anche l’aumento delle spese legali e professionali (da 37.052 euro del 2007 a 106.845 del 2011) e del compenso agli amministratori (dai 12.000 euro del 2007 ai 187.200 del 2011).
L’avvocato Nino Zanghì, difensore di Nicola Ribolla si dice «stupito del fatto che la denuncia sia stata presentata alla Procura di Caltanissetta. I processi si fanno in aula, ci difenderemo in quella sede» ha chiarito al telefono.
Intanto agenti della Guardia di Finanza sono entrati negli uffici chiusi da mesi del gruppo 6GDO a Castelvetrano. L’attività di indagine rimane top secret.
Max Firreri
per GdS
spero a dio che la giustizia faccia realmente chiarezza e verita e che paghino le loro consequenze . qua gli unici che stiamo pagando siamo solo noi operai
vorrei capire una cosa io sono un ex dipendente del gruppo 6gdo ognuno di noi vantiamo un debito di retribuzioni non pagate di almeno 12 mila euro a testa ,perche visto che gia abbiamo passato i due anni il tribunale non da la delibera al fondo di garanzia e ci paga questi benedetti stipendi che per molte famiglie sarebbe una boccata di ossigeno se qualche giudice vorrebbe prendere a cuore questa situazione visto che siamo stati tutti licenziati.non capisco la difficolta nell erogazione di questi soldi visto la facilita di chi amministrava aveva manobassa nel prelevare soldi.
L’imprenditore è finito in carcere, anche grazie a un pizzino ritrovato nel covo di provenzano, che riportava al centesimo il totale di una fornitura.
Gli amministratore giudiziari hanno fatto di peggio !!
se chi indaga sarà bravo saprà trovare le note di credito milionare fatte ad personam !!, che di fatto hanno fatto fallire l’azienda….
Quei soldi “probabilmente” sono anche andati a finire in tasca di chi ha piazzato questa gentucola in quelle sedi… e nelle tasche di chi “probabilmente” dovrebbe ora controllare ed indagare sul loro operato. Non è che ci vuole tanto a capirlo….