La terza sezione Corte d’appello di Palermo ha assolto dalle accuse di estorsione e danneggiamento (taglio ceppi di un uliveto) Giovanni Ballatore di 42 anni (difeso dall’avv. Franco Messina), che era stato condannato a otto anni e mezzo di carcere, Eduardo Catalano di 66 anni (difeso dall’avv. Giuseppe Ferro), e Giovanni Tilotta, di 57 anni (Avv. Francesco Seidita), entrambi allora condannati a 7 anni e 8 mesi, tutti e tre di Castelvetrano.
Secondo l’accusa, i tre imputati, tra gennaio e maggio 2010, avrebbero tagliato i ceppi di un uliveto per costringere una famiglia di imprenditori di Castelvetrano a versare loro del denaro. Oltre a questo “avvertimento”, le vittime subirono anche minacce di morte con una lettera (“Ammazziamo te e la tua famiglia”).
“In sede processuale – chiarisce l’avv. Messina (in foto) – Ballatore veniva accusato di aver sottoscritto di suo pugno un contratto di finanziamento, una ricevuta di materiali e un buono di acquisto. Azioni che sono state mostrate dall’accusa a fondamento del reato di estorsione e minacce. Ho chiesto quindi una perizia calligrafica che è stata disposta dalla Corte d’Appello e che ha dimostrato che le firme di Ballatore fossero false”
La linea difensiva ha dimostrato quindi che in verità il Ballatore era stato coinvolto a sua insaputa in una truffa ai danni di una finanziaria utilizzando il suo nome e che le sue minacce erano quelle di rivolgersi alla Guardia di Finanza. Soddisfazione viene espressa dall’avv. Franco Messina per aver ottenuto un’assoluzione con formula piena ed aver contribuito a ristabilire la verità che è valsa un’affermazione di estraneità a un reato grave come quello estorsivo.