Il secondo episodio parossistico del cratere Voragine dell’Etna in meno di 36 ore ha raggiunto l’acme fra le ore 09:00 e 10:00 di ieri mattina, con alte fontane di lava e una colonna eruttiva che ha raggiunto l’altezza di almeno 7 km sopra la cima del vulcano in circa 10-15 minuti dopo l’inizio della fase parossistica.
La foto in basso, di Boris Behncke (INGV-Osservatorio Etneo), mostra la colonna eruttiva vista da Misterbianco, l’attività esplosiva è gradualmente diminuita, per passare a sporadiche emissioni di cenere nel tardo pomeriggio del 4 dicembre 2015.
Nella serata del 2 dicembre 2015, l’attività eruttiva all’interno del cratere Voragine (spesso chiamato anche “Centrale”) dell’Etna è culminata nelle prime ore del 3 dicembre in un parossismo breve ma molto violento, con alte fontane di lava e una colonna eruttiva alta diversi chilometri.
Un evento parossistico che si colloca fra quelli più violenti dell’Etna dell’ultimo ventennio; la stessa Voragine è stata luogo di due parossismi particolarmente intensi, il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999, con caratteristiche simili a quelle del parossismo del 3 dicembre 2015.
Ambedue hanno prodotto fontane di lava, che nel caso del 4 settembre 1999 hanno superato 2000 m in altezza, e colonne eruttive (quella del 22 luglio 1998 ha raggiunto un’altezza di 12 km sopra il livello del mare) con abbondanta ricaduta di materiale piroclastico, nel settore meridionale del vulcano nel primo caso, e orientale nel secondo. Anche in passato, la Voragine si è distinta per la sua capacità di produrre episodi parossistici eccezionalmente violenti, come a febbraio 1947, luglio-agosto 1960 e agosto 1989.
fonte. INGV-Osservatorio Etneo
AUTORE. Redazione