Sono rimasti sbalorditi gli impiegati del Parco di Selinunte che ieri pomeriggio hanno assistito all’atterraggio di due enormi elicotteri militari nell’area ovest del sito archeologico.
Atterrati intorno alle 15:30, i mezzi sono rimasti per alcune ore, probabilmente a causa di un’avaria ad uno dei due mezzi. Chi ha assistito alle fasi di atterraggio racconta infatti di aver udito uno strano rumore prima che uno dei mezzi cambiasse rotta per effettuare l’atterraggio.
In questo momento nel mediterraneo si sta svolgendo il Trident Juncture 2015, la più importante esercitazione NATO a larga scala, nella quale sono coinvolti circa 36.000 militari.
Il mezzo fotografato da Salvatore Casamento al Parco di Selinunte assomiglia molto ad un Sikorsky S-80, il più grande e pesante elicottero in dotazione alle Forze Armate degli Stati Uniti d’America, comunemente soprannominano come “Hurricane Maker” (in inglese crea uragani) a causa del flusso d’aria generato dal rotore principale a sette pale. Ogni unita costa circa 25 milioni di dollari.
I militari non hanno negato la possibilità di qualche foto “ricordo”.
Mi sembra perfetto produrre quella quantità di vibrazioni e spostamenti d’aria in prossimità di templi…
Non sarebbe il caso di chiedere spiegazioni ufficiali?
Semmai i militari dovevano scusarsi e chiedere se potevano fare delle foto ai templi di Selinunte, che hanno un valore decisamente maggiore…
Chissà la paura dei solerti custodi, poi un sospirone di sollievo, e poi le foto……
D’altra parte mi sembrava esagerato l’uso dei potenti mezzi Nato per far affacciare al Parco gli addetti!
Ciao, Vito P.
Questo succede perché la Sicilia è stata scambiata per un laboratorio di guerra, una piattaforma militare naturale. Pensate a Sigonella, al radar di contrada Perino, al Muos di Niscemi… Sabato 31 Ottobre, alle 15, scendiamo tutti a manifestare contro le esercitazioni Nato. Vi aspettiamo al Lungomare Boeo di Marsala. Per una Sicilia smilitarizzata, terra di pace e di cultura!
Si ma , il biglietto lo hanno pagato ?
#clelia2384
hai ragione, lasciamo ai fanatici dell’isis il parco archeologico di selinunte, così lo demoliscono tutto e ci risolvono un problema consegnandoci una Sicilia smilitarizzata, terra di pace e di cultura… ah questi americani fanatici della guerra …