Era il 25 ottobre quando il nostro giornale pubblicava delle impressionanti immagini drone che documentavano una stato di sofferenza del fiume Modione. Pochi giorni dopo la nostra segnalazione sul posto sono intervenuti i volontari dell’associazione Mareamico.
“In quella occasione – scrive Claudio Lombardo, presidente Mareamico Agrigento – abbiamo portato in loco alcune bande di spugna ed un particolare strizzatore, per cercare di prelevare le acque probabilmente inquinate, al fine di essere analizzate. Il giorno dopo infatti abbiamo portato i campioni presso un laboratorio privato di Agrigento, il Biosearch S.R.L., che ha riscontrato un elevato indice B.O.D., segnale chiaro di sofferenza di tali acque, un elevato concentrazione di azoto ammoniacale, che è il segnale di inquinamento da scarichi fognari e l’apprezzabile presenza di olii e grassi, che provano lo sversamento nel fiume di acque di vegetazione, da parte dei frantoi della zona”
“Tutto ciò ci fa concludere – aggiunge Lombardo – che le acque del fiume Modione sono molto inquinate per la contemporanea presenza delle acque di vegetazione ed anche da scarichi civili.
Ovviamente non sappiamo se la causa dell’inquinamento organico sia causato da scarichi abusivi o dal mal funzionamento dei depuratori, certamente questa zona particolarmente bella dal punto di vista naturalistico, paesaggistico ed archeologico, non merita una tale grave condizione. Pertanto chiediamo alle Forze dell’Ordine, all’ARPA provinciale, all’ASP ed al sindaco di Castelvetrano, quale massima autorità sanitaria, di vigilare e scoprire la causa di tale grave inquinamento”