Ottiene il trasferimento della convenzione sanitaria, dopo sei anni di controversie burocratiche. Elena Ferraro, l’ imprenditrice del settore sanitario di Castelvetrano che ha denunciato i suoi estorsori, “vince” un’altra importante battaglia di legalità, ottenendo il tanto atteso trasferimento della convenzione per la medicina d’immagine, dal suo Centro di Salemi alla sede della clinica Hermes di Castelvetrano.
Da ieri, il centro di Elena Ferraro accoglie tutti i pazienti che fanno richiesta di esami radiologici ed ecografici. Cosi come annunciato a fine marzo, da Ignazio Tozzo responsabile del DASDE (assessorato regionale alla Sanità) nel corso della presentazione dell’associazione “libero Futuro” al Liceo Scientifico di Castelvetrano, Il centro hermes ha ottenuto ufficialmente il trasferimento della convenzione dall’Asp di Trapani, cosi come previsto dal decreto regionale dell’11 settembre 2009 e che acconsente ai direttori generali delle Aziende sanitarie siciliane, di autorizzare il trasferimento di strutture private accreditate tra comuni di distretti sanitari diversi e comunque ricadenti nel territorio provinciale, purchè siano rispettati alcuni parametri come, il rapporto tra la popolazione residente ed il numero di strutture della medesima branca presenti in zona onde evitare disservizi all’utenza.
Su questo punto si scatena il motivo del contendere tra l’azienda di Elena Ferraro e il distretto sanitario di Castelvetrano. La querelle trova origine proprio su questa pretestuosa esigenza territoriale. La prima istanza di Elena , risale al 2008 e si ripete per diversi anni. Alle richieste della giovane imprenditrice, fino all’anno scorso ,l’Azienda sanitaria rispondeva cosi:”potendosi determinare carenza di offerta prestazionale per la branca in oggetto e potendosi determinare sovradimensionamento nel comune di Castelvetrano, per la presenza di altra struttura sanitaria privata accreditata l’istanza non può essere accolta”.
Insomma, a Castelvetrano, i servizi radiologici per i responsabili ASP abbondano e non vi è bisogno di altre strutture. Elena Ferraro non ci sta, sa bene che non è cosi. Capisce che deve combattere, per avere riconosciuto il suo diritto. Motiva la sua richiesta con dati oggettivi e porta in evidenza i dati della stessa ASP.
Nel distretto sanitario di Mazara del Vallo di cui fa parte Salemi viene assegnato un budget per la medicina d’immagine di 1.750.000 Euro circa annuni a fronte dei 350 mila Euro di budget del distretto di Castelvetrano. Tutto questo a parità di popolazione residente.
Che danno poteva comportare il trasferimento dei 130 mila Euro di budget assegnato al Centro di Salemi di Elena Ferraro al territorio di Castelvetrano?
E’ una domanda che mi sono posta per anni- afferma l’imprenditrice castelvetranese- Anzi, il passaggio a Castelvetrano della mia convenzione avrebbe dato maggiore vantaggio all’utenza locale che si recava a Salemi, a causa del lunghi tempi d’attesa per una radiografia.
Sono tutte istanze e risposte iscritte agli atti. Tutto fatto alla luce del sole. Non chiedevo privilegi, però era come sbattere contro un muro ma alla fine, grazie all’ assessore, Lucia Borsellino, al presidente Crocetta ,al direttore De Nicola e ai dirigenti del dipartimento regionale di sanità ,ho ottenuto il riconoscimento di un diritto previsto dalla norma vigente. Nessun favoritismo,-conclude Elena- solo applicazione di un dispositivo che per anni mi è stato negato
un plauso e auguri di buon lavoro alla dottoressa Ferrara, cui auguro un futuro professionale radioso e ricco di soddisfazioni. Un grazie alle dirigenze sanitarie locali che con lungimiranza hanno saputo interpretare le leggi a favore dell’utenza poi, tuttavia mi chiedo: se la dottoressa non fosse salita suo malgrado alla ribalta delle cronache per le tristi vicende di cui è stata protagonista, dirigenti ASP e dell’assessorato l’avrebbero tenuta in conto allo stesso modo con cui si sono prodigati in queste settimane? Di fronte alla burocrazia siamo tutti uguali o bisogna comunque avere corsie preferenziali (l’amico, il politico, l’attivista antimafia, eccetera)? Probabilmente questa considerazione apparirà perniciosa e maligna, ma garantisco che si basa su delle evidenze di fatto: la dottoressa ha avuto controversie alla ASP sino alla sua denuncia, ora no, non è più così: W l’Italia, W la Sicilia.