I Savoia battono cassa. E lo fanno in tv. Intervistati a “Ballarò” di Giovanni Floris, in onda lo scorso martedì sera su RaiTre, Vittorio Emanuele di Savoia e il figlio, Emanuele Filiberto, hanno avanzato una richiesta ufficiale allo Stato italiano per il riconoscimento dei «danni morali» per una cifra pari a 260 milioni di euro, più interessi, nonché per i beni confiscati.
Sono gli stessi membri della famiglia Savoia a raccontare che la richiesta è stata avanzata con tutti i crismi dell’ufficialità circa 20 giorni fa. La loro richiesta, spiegano, prende il via dal convincimento di aver subito danni morali in seguito alla violazione dei diritti fondamentali dell’uomo – stabiliti dalla Convenzione Europea – per i 54 anni di esilio imposto dalla Costituzione Italiana.
La lettera, redatta dai legali della famiglia, gli avvocati Calvetti e Murgia, è stata regolarmente recapitata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi.
La replica di Palazzo Chigi non tarda ad arrivare. Il segretario generale della presidenza del Consiglio, Carlo Malinconico, annuncia che il governo non solo ritiene che nulla debba essere risarcito alla famiglia Savoia, ma che il governo stesso pensa a sua volta di chiedere i danni alla famiglia Savoia per responsabilità inerenti ad episodi della storia italiana.
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AUTORE. Redazione