È morto a Palermo l’archeologo Vincenzo Tusa, uno dei massimi studiosi della Sicilia antica e preistorica. Era nato a Mistretta (Messina) 88 anni fa.
Soprintendente alle Antichità della Sicilia occidentale dagli anni ’60 fino a metà degli anni ’80, Vincenzo Tusa ha avuto un sogno: proteggere e salvare il sito archeologico di Selinunte – antica e potente città greca di Sicilia del VII sec. a.C. – dalla speculazione edilizia e dall’incuria del territorio.
Per più di 20 anni Tusa lavorò alla costituzione di un parco archeologico: dopo il 1985 venne definitivamente chiusa e delimitata un’area di 270 ettari, oggi incontaminata.
L’anziano soprintendente face sì che si accendessero i riflettori della cultura su Selinunte. Vincenzo Consolo – visitatore tra i più illustri – legge alcuni passi dal suo “Retablo” tra le rovine. Molti anni dopo, Tusa ritorna a Selinunte e incontra gli operai che lavorarono con lui agli scavi, i vecchi tombaroli che assunse per evitare che continuassero a razziare il sito. Tusa ripercorre inoltre le storie legate agli interessi e le mire mafiose su Selinunte dei cugini Salvo, i potenti esattori – i “vicerè di Sicilia”, come racconta Attilio Bolzoni – protagonisti di una lunghissima stagione di intrecci tra mafia e politica che arriva fino ai giorni nostri.
Non mi piace parlare di chi non c’è e ancor di più di chi non c’è più. Nulla volendo togliere alla importanza del prof. Vincenzo Tusa , voglio però fare presente due punti che ritengo di grande rilievo:
1) Di manifestazioni e di spettacoli importantissimi fra i templi di Selinunte se ne facevano anche prima della loro segregazione entro quella triste trincea chiamata DUNA. Ricordo “Un disco per l’estate”, manifestazione di chiara fama nazionale e anche internazionale, spettacoli di ogni tipo ,teatrali, musicali, cabarettistici, folcloristici con la partecipazione di grandi nomi del tempo , per dirne qualcuno a caso : Ernesto Calindri, Giuliana Lo Giodice, Il pianista Romano Mussolini, Renzino Barbera , Simonetti, ecc…vari complessi del momento, jazzisti e diversi spettaloci di folclore non solo nazionale (balletti spagnoli e arabi oltre che siciliani) . Questi spettacoli erano fra l’altro ad ingresso gratuito e ciò allo scopo di divulgare la cultura e il divertimento senza discriminazione di sorta.
2) Non intendo discutere la validità della DUNA a livello estetico perchè parla da sè, non voglio fare alcun processo all’intenzionema e quindi voglio, perchè mi piace volerlo , pensare che realmente sia stata innalzata con l’intenzione di proteggere l’area archeologica da intemperie e salsedine dovuti alla vicinanza dal mare, però posso metterne in dubbio questo nobile fine, dal momento che i miei stessi occhi hanno visto restauri da cani (senza offesa per i cani che adoro)eseguiti dopo la nascita della DUNA: Colonne restaurate con cemento armato e intonaco Livigni ( lo stesso che viene usato per i prospetti dei nostri palazzi; servizi molto scadenti o inesistenti nei confronti di turisti che , pagano un biglietto di entrata per visitare il parco e non vengono assistiti da nessun confort, trovando addirittura i servizi igienici chiusi a chiave e ……nessuna lampada di Aladino a disposizione !
Ahimè………caro signor Vincenzo Tusa,,,,,mi piacerebbe potertLe chiedere se oggi, con l’esperienza maturata e col senno del poi …………la S.V.I.ssima, avrebbe ancora fatto questo scempio dei nostri templi o se non avrebbe alla fine scelto il migliore nemico, il meno dannoso scelto fra l’opera della natura e quella dell’uomo!
Mi perdoni se sono un po’ maligna e mi permetto di immaginare altri occulti motivi all’innalzamento della DUNA.. Chiedo umilmente venia se la mia poca intelligentia e il mio poco garbo ha espresso, senza peli sulla linguaccia, questo non certo gratificante giudizio nel di Lei nobile operato
aderisco in toto all’enunciato di Silvana Parlagreco e vi rimando ad una mia opera letteraria nel seguente link
ascoltate …grazie
la vera protezione dell’aria archeologica ..era la tutela dell’unesco ..cosa che ha ottenuto Agrigento . e selinunte non è da meno..con tutto il rispetto del sign tusa e pace alla sua anima .. non ha fatto altro checoncretizzare il sogno di annibale il cartaginese che oltre a distruggerla voleva raderla al suolo..e le uniche rovine rimaste sono state celate da queste dune.. ma è facile dare la colpa ad una persona che nn c’è più ..i politici del tempo sono tutti colpevoli di tale scempio..bastava un semplice muretto in pietra per delimitare la storia ..ma uin proggetto subdolo.ha reso l’aria arrogantemente sequestrata..proprietà privata ..e i cittadini del posto confinati più ad est come in una riserva indiana..questa nn è integrazione culturale ma vera usurpazione di beni comuni..
mi spiace dirlo ma la nostra indifferenza è causa di mal gestione ..e noi cittadini di c.vetrano siamo bravi a lamentarci ….sempre dopo..
non ho mai visto la foce della gaggera cosi invasa da plastica e altro….questa foce si trova dentro il parco…chi gestisce e chi dovrebbe tenere pulita questa area naturale e splendita fra l’altro a 50 metri ,gli scavi hanno evidenziato la base del porto che doveva essere meraviglioso viste le recenti scoperte ……che famo????noi cittadini e turisti e visitatori e residenti e villegianti..e studiosi e politici e professionisti e archeologi e studiosi e sti c……
cosa significa ..proteggere e salvare …le rovine dei templi?????????????????????????