E’ morto all’età di 94 anni il senatore a vita e sette volte presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Lo ha comunicato la famiglia.
È stato uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana, protagonista della vita politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo. È stato il 16º, 19º e 28º Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. è stato senatore a vita, ha ricoperto più volte numerosi incarichi di governo:
– sette volte Presidente del Consiglio (tra cui il governo di “solidarietà nazionale” durante il rapimento di Aldo Moro (1978-1979), con l’astensione del Partito Comunista Italiano, e il governo della “non-sfiducia” (1976-1977), con la prima donna-ministro, Tina Anselmi, al dicastero del Lavoro);
– otto volte ministro della Difesa;
– cinque volte ministro degli Esteri;
– tre volte ministro delle Partecipazioni Statali;
– due volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro dell’Industria;
– una volta ministro del Tesoro, ministro dell’Interno (il più giovane della storia repubblicana, a soli trentaquattro anni), ministro dei beni culturali (ad interim) e ministro delle Politiche Comunitarie.
È sempre stato presente dal 1945 in poi nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta Nazionale all’Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991 e successivamente come senatore a vita. È stato Presidente della Casa di Dante in Roma.
Il 2 maggio 2003 è stato giudicato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Corte d’Appello di Palermo, la quale lo ha assolto per i fatti successivi al 1980 e ha dichiarato il non luogo a procedere per i fatti anteriori. Era stato assolto in primo grado, il 23 ottobre 1999. Nell’ultimo grado di giudizio, la II sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di appello, richiamando il concetto di “concreta collaborazione” con esponenti di spicco di Cosa Nostra fino alla primavera del 1980, presente nel dispositivo di appello. Il reato “ravvisabile” non era però più perseguibile per sopravvenuta prescrizione e quindi si è dichiarato il “non luogo a procedere” nei confronti di Andreotti.
fonte foto. http://nonciclopedia.wikia.com
AUTORE. Redazione
Mi complimento con il sito: ricorda perfettamente ciò che è stato Andreotti. Mi dispiace per l’uomo, di certo non per il rappresentante delle istituzioni, onorevole per titolo, non per anima e senso di moralità
La sua figura è stata, a dir poco, controversa! Ha avuto il potere e lo ha esercitato in modo spregiudicato, servendosi di tutti i mezzi leciti ed illeciti. Si è portato nella tomba tutti i misteri della 1° Repubblica, lasciandoci in eredità un’Italia corrotta ed impoverita. Sicuramente non lo piangerò…
Ha vissuto 94 anni!!!!! Non ce niente da piangere di sicuro. Secondo alcuni studi, piu si è cattivelli (in questo caso forse macchiavelli ;-) più se campa. Perciò povera Italia con il corto che arriverà a …120 anni.
è vero, le persone perbene campano poco!