carabinieri castelvetranoAvevano trovato rifugio a Menfi i due presunti autori di una scia di furti perpetrati a Castelvetrano ma anche nella stessa cittadina dell’Agrigentino.

Dopo due giorni di ricerche e inseguimenti i carabinieri della Compagnia di Castelvetrano, con la collaborazione dei colleghi delle Compagnie di Mazara del Vallo e Sciacca, hanno arrestato a Menfi Giovanni Ignazio Pellicane, 33 anni, sorvegliato speciale, e Nicolò Mobile, 35 anni, entrambi pregiudicati di Castelvetrano.

Negli ultimi dieci giorni i due malviventi avrebbero commesso una decina furti in abitazioni private, bar ed altri esercizi commerciali tra Castelvetrano, Marinella di Selinunte e Trascina. Numerose le denunce presentate dai cittadini a carabinieri e polizia.

L’escalation di furti a Castelvetrano ha imposto uno sforzo straordinario alle forze di polizia. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, nella mattinata del 21 maggio i due presunti ladri sono stati notati allontanarsi da un’abitazione di Triscina, dove avrebbero tentato un furto. A quel punto è iniziato un inseguimento che ha coinvolto sia carabinieri che polizia. Prima a piedi, poi in auto, poi in moto e di nuovo a piedi. Durante la fuga, dopo aver abbandonato dalle parti di Marinella la moto che avevano utilizzato, i due si sono prima separati, nascondendosi alle Forze dell’ordine sfruttando la macchia mediterranea. Poco dopo si sono portati nei pressi di un hotel dove hanno proseguito la fuga con un mezzo di fortuna rubato per l’occasione.

Mentre i militari lavoravano incessantemente per capire in quale direzione si fossero portati i due fuggitivi, in serata, grazie alla collaborazione di un cittadino, si è appreso che si erano nascosti in una località sconosciuta, che non avevano alcuna intenzione di tornare o di costituirsi e che chiedevano ad alcuni amici di recarsi presso la casa di uno dei due per prelevare dello stupefacente e della refurtiva, affinché non fossero rinvenute dagli “sbirri”.

A quel punto i carabinieri si sono portati presso un’abitazione di via Alcamo, dove hanno prima fermato ed identificato tutti gli “amici” che tentavano di entrare utilizzando alternativamente porta o finestra, davanti o sul retro dell’abitazione, e successivamente eseguito una perquisizione che ha consentito di sequestrare alcune dosi di cocaina e materiale vario per il taglio ed il confezionamento, nonché degli oggetti in oro e brillanti, oltre ad una parrucca ed un passamontagna, probabilmente utilizzati per commettere i furti.

Le ricerche, a quel punto si sono dirette in provincia di Agrigento, a Menfi, dove i due erano stati notati da un carabiniere insospettito dal fatto che si trovassero in quella zona. Oltre a questo la mattina del 22 la Centrale operativa di Castelvetrano veniva informata dai Carabinieri di Sciacca che nella notte (mentre non venivano perpetrati furti a Castelvetrano) erano stati tentati due furti nella stessa Menfi. A quel punto è bastato poco per individuare l’abitazione nella quale si erano rifugiati, circondarla e fare irruzione. Per i due è scattato l’arresto e sono stati trasferiti presso la Casa circondariale di Sciacca.

Le indagini proseguono ora per verificare se i dati raccolti dalle varie denunce di furto ricevute nei giorni scorsi siano utili per individuare le responsabilità dei due arrestati. “Per questo motivo – sottolineano gli uomini dell’Arma – è importante che i cittadini osservino più dettagli possibili e si rivolgano ai rarabinieri riferendo anche ciò che dovesse sembrare semplicemente strano, perché altrimenti il lavoro di Forze dell’ordine e magistratura rischierebbe di diventare vano”.

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