Il 2 febbraio di due anni moriva il poliziotto in pensione Salvatore Roma, rimasto vittima di un incidente stradale sulla strada statale 115 per Marinella di Selinunte. Pubblichiamo qui di seguito la lettera in suo ricordo, scritta dalla figlia Giuseppina.

Chi ha ucciso mio padre ha sterminato un’intera famiglia. È morto mio padre, ucciso da un ragazzino che la mattina del 2 febbraio 2018 sale sulla macchina, pigia il piede sull’acceleratore, percorre la strada statale 115 per Marinella di Selinunte, non rispetta i limiti di velocità. Ecco l’imprevisto: c’è una macchina e dentro c’è un uomo, è Salvatore Roma, è il mio papà, che sta per entrare nella sua casa perché deve dare un’occhiata ai suoi beni paterni, che con tanto amore custodisce e tanto ama. È l’ultimo giorno di vita di mio papà. Quel giovane alla guida della macchina corre, non si accorge di mio padre, lo tampona, è la fine.

È finita così la vita di mio papà. Sono le 8,42 e la nostra famiglia si è distrutta. Io ho perso il mio porto sicuro, non ho più certezze, non posso dimenticare perché in quella macchina siamo morti tutti e quattro. Un dolore troppo forte. Mia mamma non può vivere senza di te, 40 anni insieme sono troppi. Te lo prometto papà: un giorno scriverò di te, di me, di mamma, di mia sorella, dei tuoi nipoti, il cui affetto ti è stato negato, di tuo fratello che sopravvive a stento. Io quel giorno non lo dimentico. Dacci sempre la forza e il coraggio di andare avanti a noi ai tuoi fratelli ai tuoi nipoti. 

Colui che ha causato la morte di mio padre porterà mai sulla coscienza il peso di ciò che ha fatto? Ciao papà, sei la persona a cui ogni giorno mi ispiro fortemente.

Tua figlia Giuseppina

In memoria di Salvatore Roma è prevista per oggi (domenica 2 febbraio) una messa presso la Chiesa Madre di Castelvetrano. L’inizio della celebrazione è fissato per le ore 19:00.

Salvatore Roma con la figlia Giusy

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