C’è spaccio di droga e prostituzione, un lembo di Castelvetrano terra di nessuno che, però, evidenzia con urgenza la questione ordine pubblico e sicurezza. L’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte”, dove sono accampati gruppi di migranti africani, torna d’attualità anche fuori il periodo della raccolta delle olive. Il consiglio comunale e gli assessori del Comune di Campobello di Mazara hanno inviato una lettera al Prefetto di Trapani Filippina Cocuzza e al questore Salvatore La Rosa per evidenziare la necessità di un intervento. «Tra i residenti del nostro paese serpeggia tangibile un crescente sentimento di agitazione e paura per l’incolumità propria e delle rispettive famiglie, nonché una forte preoccupazione per i danni subiti», c’è scritto nella lettera.
L’accampamento, seppur sul territorio di Castelvetrano, si trova a poche centinaia di metri dall’abitato di Campobello di Mazara. La lettera parla di furti nella frazione di Tre Fontane, di soggetti che girano nelle ore notturne per il paese dove si sono registrati atti vandalici, questi ultimi «condotti, con tutta probabilità, dalla oramai acclarata presenza di una piazza di spaccio localizzata nell’ex cementificio di via Selinunte.
Sulla questione è intervenuto anche il circolo locale del Pd guidato da Baldo Stallone: «Decine di giovani e non, ogni giorno si riforniscono di sostanze stupefacenti devastanti per l’essere umano – scrivono – genitori disperati hanno figli abbandonati al loro triste e squallido destino di tossico senza che nessuno preposto li auti entrambi. La criminalità locale ed extracomunitaria ha il pieno e indisturbato controllo del sito». Da qui la richiesta al Ministero dell’Interno di intervenire.
AUTORE. Redazione