Dopo avere sentito dire in tv al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di sostenere con sostanziose donazioni diverse associazioni, don Baldassare Meli ha scritto al premier per chiedergli di aiutare gli indigenti della sua parrocchia di Castelvetrano (TP).
Il prete, che in passato aveva messo su a Palermo un ricovero per immigrati, lavora in un quartiere poverissimo, nella parrocchia di Santa Lucia. Don Baldassare in coda alla lettera ha raccolto 39 firme di indigenti.
“Mi faccio portavoce – scrive – delle tante persone che non riescono a vivere dignitosamente e il cui numero è in costante aumento e chiedo a lei di venire in soccorso dei bisognosi della mia parrocchia. In questi giorni ne stiamo sentendo di tutti i colori. Mi auguro che sia tutto frutto della fantasia di qualche malevolo. Ho sentito il discorso che lei ha fatto sul suo privato e le auguro ogni bene e soprattutto una reale conversione di cuore e di vita”.
Leggo sgomento questa notizia che passa per notiziona: in verità mi chiedo se sia normale per quelle realtà che portano pressantemente il timbro della mafia, chiedere a chi con la mafia si è arricchito aiuti per gli indigenti. Diceva il – Santo – Vescovo Romero: “Quando do da mangiare a un povero mi chiamano Santo, quando chiedo perchè i poveri non hanno cibo mi chiamano comunista”. Forse don Meli dovrebbe scegliere una via più giusta per i suoi fedeli