Nell’ambito della Settimana Nazionale della Dislessia, che si svolge dal 7 al 13 ottobre 2019 , il II Circolo Ruggero settimo ha organizzato un evento formativo rivolto a docenti, famiglie, alunni, operatori del territorio, sul tema “ D.S.A: Processi e Strategie di Inclusione”, per diffondere un’informazione approfondita e fornire conoscenze e strumenti utili ad identificare e affrontare i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
L’evento si inserisce all’interno delle iniziative organizzate dall’AID (Associazione Italiana Dislessia) durante la quarta edizione della Settimana Nazionale della dislessia, in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (EDA) e con il contributo dell’Istituto di Ortofonologia “ I.d.O.” – Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’Età Evolutiva di ROMA- , con cui la scuola da quest’anno ha intrapreso una collaborazione.
L’incontro ha avuto l’apporto di relatori, esperti del settore che hanno affrontato la tematica da vari punti di vista. Sono intervenuti la Dott.ssa Francesca Sgueglia della Marra, logopedista del Servizio di valutazione e diagnosi dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), che lavora da anni su problematiche connesse ai DSA e ai BES, la dottoressa Vita Ingrassia, logopedista, referente DSA e responsabile dello Sportello di consulenza DSA, il Dott. Paolo Pace Neuropsichiatra Infantile, Dirigente UONPI asp n.9 Trapani Distretto di Castelvetrano.
Tanti sono stati gli spunti di riflessione sull’argomento si è discusso di processi e strategie di inclusione nel complesso panorama attuale dei DSA che essendo disturbi a carattere evolutivo, si modificano nel tempo e richiedono interventi didattici e psicopedagogici mirati e personalizzati; del processo di apprendimento come “atto complesso” che riguarda lo sviluppo affettivo, sociale e cognitivo dell’individuo; della formazione generale all’inclusione secondo il principio di trasparenza, affinchè venga creata una rete di relazioni e comportamenti appropriati attorno agli alunni con bisogni educativi speciali; degli interventi preventivi, abilitativi e compensativi che la scuola deve predisporre; di strumenti compensativi e dispensativi; della predisposizione del PDP come strumento condiviso al fine di strutturare nei bambini identità positive; del supporto dell’autostima perché, come afferma Bandura, “ la fiducia in se stessi non assicura il successo, ma la mancanza di fiducia origina sicuramente il fallimento” ( A.Bandura 1997);
Il numeroso pubblico, proveniente anche dai paesi limitrofi, ha ascoltato con vivo interesse l’ intervento della Dott.ssa Francesca Sgueglia della Marra, logopedista del servizio di Valutazione e diagnosi dell’Istituto di Ortofonologia (Ido) di Roma che sottolinea come “dietro i numeri di una diagnosi ci siano i bambini”, ponendo quindi l’attenzione sull’ aspetto emotivo e sull’osservazione globale.
Parlando di diagnosi, la logopedista riprende le parole Daniela Lucangeli,: “Un Disturbo è un Disturbo se Disturba; dobbiamo chiederci quanto impatta quella difficoltà sulla vita del minore, sulle sue relazioni, come viene gestita dai genitori ? Dobbiamo cercare di individuare le matrici di queste difficoltà per arrivare poi a un intervento terapeutico mirato”.
Un’anamnesi specifica- spiega Sgueglia della Marra- richiede di vedere l’evoluzione dei prerequisiti, l’andamento degli apprendimenti , l’assetto psico-affettivo dei bambini, la gestione del problema in termini personali , familiari e scolastici”.
Altri spunti di riflessione sono stati suggeriti e dal Dott. Paolo Pace, che ha relazionato sulle mappe mentali e psico- affettive nei DSA e dalla Dottoressa Vita Ingrassia che è intervenuta in merito alle competenze osservative del docente per una progettazione inclusiva, già evidenziate nella scuola italiana già a partire dagli anni 70 e ribadite con forza dalla Legge n.170 del 2010 e le linee guida del 12/07/11.
“ E’ importante-sottolinea- l’osservazione degli stili di apprendimento, perché gli individui apprendono in maniera sempre diversa uno dall’altro secondo le modalità e le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni. Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici e permette di attivare una progettualità didattica che utilizzi metodologie e strategie orientate all’inclusione, quali cooperative learnig, il tutoring, l’apprendimento per scoperta , l’utilizzo di mediatori didattici”.
A presiedere e moderare gli interventi il Dirigente Scolastico del II Circolo “Ruggero Settimo”, Prof.ssa Maria Luisa Simanella, la quale nel ringraziare tutti i presenti ha voluto sottolineare come quest’incontro si inserisca all’interno di un percorso progettuale sulle tematiche dei DSA e inclusione che vede già da diversi anni questa istituzione scolastica impegnata su più fronti e in un lavoro di rete sul territorio con ASP, associazioni e centri riabilitativi ; percorso che ha reso possibile per l’Istituto ottenere il riconoscimento, da parte dell’Associazione Italiana Dislessia, di “Scuola Amica della Dislessia”.
La scuola già da cinque anni effettua attività di screening sia nella scuola dell’infanzia per l’individuazione dei disturbi del linguaggio(DSL), che nella scuola primaria per l’identificazione precoce dei disturbi dell’apprendimento( DSA) .
Dal 2017 è attivo lo SPORTELLO DSA , che si propone come centro di ascolto e consulenza per studenti, genitori, insegnanti.
Dallo scorso anno scolastico la scuola è partner del Progetto “Officina degli Apprendimenti “ in collaborazione con l’associazione SOS Dislessia, uno spazio in cui il bambino esperisce attivamente e interiorizza un approccio allo studio positivo, efficace, spesso anche divertente, ma soprattutto volto all’autonomia (Non fare i compiti,ma imparare a fare i compiti).
Da quest’anno partirà inoltre uno Sportello di Ascolto, un’occasione per alunni, docenti e genitori di ascolto, confronto e riflessione su difficoltà e aspetti educativi della relazione educativa e non.
“L’auspicio- conclude la Dirigente- per tutta la comunità scolastica è quello di riuscire, attraverso la corretta informazione, a sgomberare il campo d’azione dai pregiudizi , ponendo le basi per la costruzione di solide ed efficaci alleanze educative tra scuola e territorio, potenziando strategie adatte a valorizzare tutti gli alunni per una scuola sempre più inclusiva, in cui si possa realizzare una corresponsabilità educativa diffusa”.
Addetto stampa Angela Scirè
AUTORE. Redazione