Gli scienziati canadesi avrebbero trovato la cura per i tumori, il dicloroacetato, un acido carbossilico alogenato, attualmente impiegato nei problemi metabolici.

Con i test effettuati con il DCA (dicloroacetato) sull’uomo gli scienziati sono riusciti a uccidere le cellule tumorali dai polmoni, dal seno e dal cervello lasciando integre le cellule sane.

La scoperta della sua efficacia contro le neoplasia risale al gennaio 2007, la sostanza può essere utilizzata da chiunque, non ha effetti collaterali particolari ed è estremamente economico, a differenza dei costosi farmaci antitumorali prodotti dalle grandi Aziende Farmaceutiche internazionali.

Lo stesso risultato era stato ottenuto alimentando cavie ammalate con acqua contenente DCA. Nel corpo umano abbiamo già chi combatte le cellule tumorali: i mitocondri. Gli scienziati, però, hanno da sempre ipotizzato che fossero danneggiabili dal cancro e si sono indirizzati sulla glicolisi, che è meno efficace ma più costosa.

Il DCA, che innesca la reazione nei mitocondri, è ampiamente disponibile e la terapia è relativamente semplice, potete trovare maggiori informazioni sul web sul quale vengono pubblicate le esperienze, i dosaggi, i vari casi, i pro e contro.

Perchè le Case Farmaceutiche snobbano la scoperta?

Il metodo è naturale e non può essere brevettato. Niente brevetto, niente affari. Senza brevetto non è possibile sfruttare la scoperta come stanno facendo, con le costosissime cure per l’AIDS.

Meglio che la gente continui a finanziare campagne anti-tumori ed a pagare salate le cure sul mercato.

Ma forse c’è una speranza: piccoli Laboratori indipendenti potrebbero iniziare a produrre il DCA e, dopo le previste procedure, commercializzare finalmente il farmaco.

I dati nella Comunità Europea

Nel 2011 nei 27 Paesi dell’Ue si registrerano complessivamente un milione e 281 mila morti per cancro, di cui 721 mila tra gli uomini e 560 mila fra le donne.

Nel nostro paese: 177 mila decessi, circa 100 mila fra i maschi e 77 mila tra le femmine. La previsione è pubblicata sugli “Annals of Oncology” ed è frutto di un modello matematico tutto italiano messo a punto dal team dell’epidemiologo Carlo La Vecchia dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.

Dallo studio, condotto con il supporto dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), emerge che i tumori continuano a uccidere, ma rispetto al 2007, quando in Europa si sono contati un milione e 256 mila morti per cancro, il numero di decessi resta sostanzialmente stabile, mentre in rapporto al numero complessivo di abitanti, cioè tenendo conto dell’invecchiamento della popolazione, rispetto al 2007 anni i tassi di mortalità risultano in calo del 7% negli uomini e del 6% nelle donne.

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