“La drammatica notizia resa nota oggi, secondo cui il procuratore Di Matteo è nel mirino della mafia per effetto di a una condanna a morte pronunciata da Toto’ Riina, fa emergere la centralità di una lotta alla mafia che oggi come ieri, deve caratterizzare l’impegno delle istituzioni e della società in Sicilia”. Lo dice il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta.
Troppo spesso e troppo facilmente si è liquidata la mafia come sconfitta e troppo spesso come estinta. La battaglia che oggi si pone di fronte a noi, deve tenere conto degli interessi vasti su cui si è articolato il sistema mafioso nella nostra regione, ma anche della possibilità che più si disarticola quel sistema, più si alza il livello dello scontro. Occorre una nuova straordinaria mobilitazione della società siciliana, che aiuti a sconfiggere e snidare la mafia in tutti i settori, dal pizzo, al traffico delle sostanze stupefacenti, al malaffare nella pubblica amministrazione.
Il Presidente della Regione Rosario Crocetta, ringrazia Di Matteo e tutti i magistrati siciliani che ogni giorno, nell’eroismo del quotidiano, combattono per la nostra libertà.
Liberarsi dalla mafia – continua il presidente – è l’obiettivo prioritario che tutti noi dobbiamo mettere nella nostra agenda di lavoro per favorire lo sviluppo economico, sociale e civile della Sicilia. La mafia nega la libertà politica, economica, uccide la dignità delle persone. La nostra rivoluzione non può che avere al primo posto proprio la lotta contro la mafia e il malaffare, ovunque esse si annidino.
Le vicende di questi mesi e di questi anni, fanno emergere come gli attacchi della mafia siano il tentativo di impedire proprio quel processo di rinnovamento profondo della nostra Isola, che sta avvenendo grazie proprio al lavoro dei magistrati, delle forze dell’ordine, della società e di parte delle Istituzioni siciliane. Siamo con Di Matteo e con tutti coloro che si battono contro quel sistema mafioso che, – conclude Crocetta – come riteneva Falcone, sarà certamente sconfitto nella nostra Isola.
Il Presidente della Regione Siciliana
Rosario Crocetta
colpisce molto la fonte di questa informazione “inquietante”: il giornale repubblica fa sapere che Riina abbia detto ciò a un suo vicino di cella? E comu fa un giornale ad avere questa dritta, questa soffiata, alla faccia del 41 bis? e sempre considerando il 41 bis, come fa Riina a parlare con un suo “vicino” di cella?! Attenti al lupo, attenti al lupo cantava Dalla… a furia di richiamare il lupo non vorrei si distogliesse l’attenzione da altri fatti o a riesumare correntoni politici che sull’antimafia avevano organizzato le proprie campagne politiche… insomma, dietro alla notizia c’è da porsi delle domande, e non assorbirla come tale. O no?! Premetto che sono un grande sostenitore dello Stato e che tutti, tutti i magistrati che lottano le mafie, da Gratteri a Scarpinato, Lari etc etc hanno la mia simpatia e la mia più umana comprensione per la vita che hanno dedicato a questo obiettivo di lotta alla mafia