«Nessun commento». Così il presidente della Regione, Renato Schifani, ha risposto ai cronisti, a Catania, in merito alla reazione del manager dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce che ieri è stato sospeso dal Governo che così ha avviato il procedimento di decadenza dopo le ispezioni per lo scandalo dei referti istologici consegnati ai pazienti in ritardo. «Ognuno ha fatto la propria parte – ha detto Schifani – siamo intervenuti, ormai la situazione era estremamente compromessa. Si va avanti, si guarda alla tutela dei poveri malati che hanno visto recapitarsi in ritardo un referto estremamente delicato. Siamo vicini a loro. Io ho chiesto scusa, qualcuno non l’ha fatto».
Ieri a Mazara del Vallo è arrivato l’onorevole Matteo Renzi (Italia viva): «Si è registrato qui a Mazara del Vallo il più grande scandalo sanitario degli ultimi vent’anni di storia repubblicana. A 206 malati di tumore è stato impedito di avere una diagnosi tempestiva. Più di 3000 esami istologici sono stati refertati con un ritardo incomprensibile e immorale. Trovo allucinante che venga io qui in ospedale per solidarizzare con malati, medici e operatori e non il presidente della Regione, che da quando è scoppiato il caso non ha mai messo piede qui. Renato Schifani deve dimettersi, non gettare le proprie responsabilità su altri», ha detto Renzi.
Intanto il direttore generale dell’Asp Trapani Ferdinando Croce, ieri sospeso dal Governo regionale, ha puntualizzato «di aver agito con coscienza, onestà e impegno. Il resto toccherà accertarlo in tutte le competenti sedi giudiziarie, alle quali valuterò di rivolgermi senza spirito di rivalsa, con l’obiettivo unico di fare emergere la verità». Un capitolo tutt’altro che chiuso.
AUTORE. Redazione