A pochi giorni dal corteo organizzato per sabato 16 giugno 2018 a Castelvetrano, arrivano questa mattina i comunicati stampa del MeetUp Castelvetrano Selinunte e della Cgil di Trapani che annuncia la non adesione all’iniziativa:
Il MeetUp Castelvetrano Selinunte è consapevole della preoccupante situazione sociale ed economica nella quale versa il nostro paese, peraltro aggravata dagli attacchi mediatici che preoccupantemente si susseguono ormai da troppo tempo.
Con riferimento all’annunciata manifestazione del 16 giungo prossimo, la presa di coscienza da parte dei castelvetranesi che solo con l’impegno di tutti si possa superare questo brutto momento è non soltanto stata a lungo auspicata ma anche benvenuta. Occorre però prestare attenzione che il legittimo desiderio di riscatto sociale e culturale non possa essere oggetto di strumentalizzazione: la Commissione Straordinaria a Castelvetrano è, infatti, effetto e non causa dei suoi problemi.
Il MeetUp è certamente preoccupato per le mancate tempestive risposte dell’attuale amministrazione alle problematiche del territorio, una su tutte il problema dei rifiuti che a nostro avviso va affrontato implementando la raccolta differenziata con il porta a porta e disponendo un numero adeguato di isole ecologiche. Siamo però altrettanto consapevoli che in un momento così delicato in cui le infiltrazioni mafiose sembrano ancora ben lungi dall’essere estirpate occorre agire con i fatti e porre in essere azioni positive; per questo il MeetUp ha deciso di non dare la propria adesione alla manifestazione.
L’invito che noi rivolgiamo alla cittadinanza è di prepararsi con serietà e competenza per dare al nostro paese un futuro migliore, impegnandosi ogni giorno nelle quotidiane attività avendo come faro l’onestà e la legalità.
Castelvetrano, lì 12 giugno 2018
Il MeetUp Castelvetrano Selinunte
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La Cgil non aderirà al corteo del 16 giugno “Sono Castelvetranese e non sono mafioso”, organizzato dalle associazioni e dai cittadini.
A comunicarlo sono la Cgil di Trapani e la Camera del Lavoro di Castelvetrano, costantemente impegnati in prima linea nella lotta alla mafia, nell’affermazione della legalità, dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e nel riconoscimento del ruolo di garanzia delle Istituzioni.
Per la Cgil “affermare di non essere mafiosi è un importante segnale in un territorio fortemente permeato dal sistema criminale e mafioso, ma nello stesso tempo non si possono disconoscere le infiltrazioni mafiose nella politica e nell’economia del territorio che hanno portato allo scioglimento del Comune”.
“A Castelvetrano così come in tutto il territorio trapanese – dicono il segretario generale della Cgil Filippo Cutrona e il segretario della Camera del Lavoro di Castelvetrano Gaspare Giaramita – la lotta alla mafia è una battaglia che i cittadini devono condurre insieme alla Istituzioni siano esse elette dal popolo siano nominate dallo Stato. Per questa ragione – proseguono – sarebbe stato opportuno scendere in piazza affermando non solo che essere castelvetranese non vuol dire essere mafiosi, ma sostenendo anche l’attività dei Commissari del Comune impegnati nel gravoso compito del risanamento economico dell’Ente e nell’affermazione della cultura della legalità. Auspichiamo che l’impegno nella lotta alla mafia dei cittadini non sia episodico ma costante e al fianco delle Istituzioni in un fronte comune di lotta comune”
La Cgil, così come ha più volte espresso, conferma la propria disponibilità al confronto con i Commissari del Comune sui temi che riguardano il lavoro, i diritti e la legalità.
È molto più semplice criticare le iniziative che non sono partorite dal proprio entourage (partitico, sindacale o movimentistico) piuttosto che impegnarsi a capire le altrui motivazioni. Io, partecipe all’iniziativa del Corteo, a titolo personale, respingo ai mittenti la pretesa che la nostra iniziativa (che non ha colore politico o sindacale, asociazionistico o movimentistico) non sia ispirata da pura e semplice voglia di riscatto come abitante di una città massacrata dalla cattiva amministrazione della cosa pubblica, non di oggi, ma degli ultimi decenni, e da quanto ne è derivato per la cittadinanza in termini di detrimento della qualità della vita e di immagine fuori dalle mura cittadine. Le vere intenzioni di chi sta organizzando il Corteo sono dimostrate dall’invito accorato e circostanziato fatto alla Commissione Straordinaria, alla Chiesa, a tutte le 100 associazioni che rappresentano la propensione della gran parte dei castelvetranesi per il “bene comune”. La dimostrazione del grave difetto di capacità di tolleranza e di aggregazione sta nelle dichiarazioni di dissociazione che vengono da diverse parti. Sempre a titolo personale dico che proprio in questa occasione gli assenti avranno torto.
Spero di non essere sconfessato dai fatti e chiedo ancora a tutti di partecipare, compresi i dossocianti, i quali farebbero bene ad infoltire le fila dei Giusti nel Corteo visto che non possono negare che ve ne siano e che si sentono loro stessi così tanto dalla parte dei Giusti; parola di Scout, che alzeranno con orgoglio la bandiera italiana durante il Corteo.
Io non ci sto a questo gioco perverso che movimenti politici, partiti e sindacati, stanno facendo.E’inconcepibile come insistano nel bersagliare l’organizzazione di questo corteo ” sono Castelvetranese e non sono mafioso” continuando ad asserire che è nato e si svolgerà in posizione critica dell’operato della Commissione straordinaria. Abbiamo scritto, a chiare lettere le vere e reali motivazione che ci hanno spinto ad organizzare e promuovere il corteo. Se qualcuno continua ad avere dei dubbi, vada a leggere l’ultimo comunicato stampa di ieri sera 13 Giugno e così si tranquillizza.Tengo a precisare che se il corteo fosse nato in contrapposizione o in posizione critica nei confronti della Commissione staordinaria,con la quale io personalemente nella qualità di presidente della Pro Loco ho sempre dialogato positivamente,La Pro loco non avrebbe dato alcun sostegno all’iniziativa. Mi viene da pensare, che questi partiti, movimenti e sindacati,continuano ad avversare l’iniziativa solo perchè è partita dal basso, dalla gente comune senza il loro imprimatur o iniziale patrocinio e quindi senza prime file con rituali bandiere e vessilli e magari comizio finale e
applausi all’oratore …….per essere tutti contenti