Il professore Henri Bresc, uno dei maggiori studiosi europei della Sicilia medioevale, ha pubblicato recentemente nel volume Quei Maledetti Normanni, per la collana MEDIEVALIA, edita dal Centro Europeo di studi Normanni, un interessante ricerca “La ricostruzione della Val di Mazara sotto Federico II e Manfredi: Corleone e Regale”.
Il contributo scientifico tratta della fondazione di due centri urbani Corleone e Regale, la prima per volere di Federico II di Svevia nel cuore della valle del Belìce, la seconda per decisione del figlio Manfredi sulle antiche rovine di Selinunte. Particolare risalto l’autore dedica alla ricostruzione sveva del Basso Belìce: “Federico vi ha stabilito una vasta riserva di caccia e fatto costruire tre edifici fortificati, due castelli, Belripayri (Birribaida, Campobello di Mazara) e Belvedere (Castelvetrano), separati da appena 5 km, e una torre, Burgimillusu (Menfi), senza dubbio tutti e tre residenze di caccia, ma di dimensioni e con forme eccezionali.”

Henri Bresc
Confermando l’importanza che l’Imperatore ha dato a questa parte della Sicilia e avvalorando gli studi condotti dagli architetti castelvetranesi P. Calamia, M. La Barbera e G. Salluzzo che nel 2004 scoprono le rovine del Castrum Bellum Videre contenuto nel palazzo ducale di Castelvetrano. Lo studio continua riportando i risultati delle ricerche condotte dai tre architetti che hanno relazionato sul tema “Castelvetrano e il Basso Belice nell’età di Federico II”, in occasione del convegno internazionale: Il Basso Belice e il Mediterraneo nell’età di Federico II, tenuto a Castelvetrano il 17 ottobre 2009; dove i tre studiosi hanno documentato che i castelli dimenticati di Bellum Videre e Bellum Reparium elencati nella lista del castra exempta del 1239, erano inglobati nelle residenze baronali dei Aragona-Tagliavia signori di Castelvetrano e dei Napoli signori di Campobello di Mazara .
Sull’argomento lo studioso francese, afferma: “Il Castello di Belripayri, Bellumreparum, fa parte nel 1239 dei castra exempta direttamente amministrati dall’imperatore. Il suo nome, dal provenzale Belripayre (Beaurepaire), rinvia al romanzo cortese: nel racconto del Conte du Graal di Chrétien de Troyes, è il castello di Blanchefleur, sposa di Perceval dove si è incoronato re del Graal nelle “Continuazioni” dell’inizio del XIII secolo, circondato dal mare, dalle paludi e dalla “terra guasta”, in un paesaggio di desolazione. Il Parzival de Wolfram von Eschembach (1200-1210) situa Pelrapeire vicino alla Sicilia, alla Terra di Labour [Aratura], a Capua e a Napoli. Federico, grande lettore di romanzi francesi, ha senza dubbio percepito la selvatichezza del paesaggio. Belripayri, inglobato nel palazzo dei principi Di Napoli, fondatori del borgo nel 1621, presenta una pianta rettangolare con cortile centrale, di imponenti dimensioni, 47,40 per 32,50 m, con muri possenti.
Belvedere, anche questo castello esente nel 1239, è inglobato nel palazzo dei Tagliavia-Aragona di Castelvetrano. Dominando la pianura di Selinunte, questo grande quadrilatero con cortile centrale e torri ottagonali lascia ipotizzare un progetto originale con quattro torri d’angolo e quattro torri mediane, simile ai castelli costruiti da Riccardo da Lentini per l’imperatore in Val di Noto. Si è supposto un ruolo militare per Belvedere, come a per Belripayri; in effetti, nel 1239, la disciplina imperiale non è perfettamente ristabilita nel Val di Mazara, ma si tratta piuttosto di assicurare la sicurezza dell’imperatore e del suo seguito. La torre di Burgimilluso, residenza di caccia, però ben difesa, costruita nel 1239, era frequentata nel 1258 da Manfredi, che, dopo la sua incoronazione, emetteva un privilegio per i palermitani dal suo campo vicino Bulgimerentium.”
Costituisce una novità assoluta quanto affermato da H. Bresc sulla fondazione di “Regale”, una nuova città, progetto messo in atto dal re Manfredi, intorno al 1260 sulle rovine dell’antica Selinunte, in continuità con le fondazioni di Augusta, Eraclea (Gela), Corleone volute in Sicilia da Federico II.
Viene descritto il trasferimento degli abitanti di San Giuliano (Erice) a Selinunte: “In Sicilia, nel 1260, per punire l’assassinio del conte di Vizzini Federico Maletta, capitano dell’isola per Manfredi, ucciso davanti Monte San Giuliano/Erice da un conestabile tedesco e dai suoi compagni, che erano accolti nel borgo, Federico Lancia, conte di Squillace e nuovo capitano, ha distrutto Monte San Giuliano, giustiziato gli assassini e deportato gli abitanti. Ha cosi formato e popolato un nuovo abitato, Regale, Reale, “Reggio” neutro (in accordo probabile con Castellum) vicino Belripayri, Bonreparium, sulle rovine della città di Apollo”.
Gli scavi archeologici condotti da Martine Fourmont sulle rovine di Selinunte medioevale (isolato FF1) confermano il ripopolamento in età sveva, infatti la studiosa ha rinvenuto diverse quantità di monete di Manfredi e ceramica medioevale (tipo Gela). La nuova costruzione della città di “Regale” sulle rovine greche si interrompe con la sconfitta e la morte del re Manfredi.
Il contributo di Henri Bresc avvalora l’importanza di questa parte della Sicilia in età sveva e conferma definitivamente la presenza di tre edifici fortificati (residenze di caccia) nel Basso Belice già individuati nel 2004 dai tre studiosi di Castelvetrano.
P.Calamia, M. La Barbera e G. Salluzzo
AUTORE. Redazione