Ci sono volute quasi dodici ore di camera di consiglio al Tribunale collegiale penale di Marsala per emettere la sentenza di condanna nei confronti dell’imputato Andrea Moceri di Campobello di Mazara emessa alle ore 22.30 di ieri 11 febbraio 2013, dopo un processo penale di primo grado durato quasi sette anni.
Il noto imprenditore, che si occupa della vendita di autovetture prevalentemente di marca Toyota, difeso dagli avvocati Giovanni Elia e Giovanni Lentini, è stato condannato alla pena di 4 anni e 6 mesi oltre a 900 euro di multa per i reati di usura e rapina in danno di altro imprenditore del settore del legno, all’epoca dei fatti titolare della Legnopan di Marco Bascio & C. s.a.s., dichiarato vittima di usura.
Nei confronti dell’imputato Andrea Moceri sono state emesse pene accessorie, mentre sono stati assolti tutti gli altri imputati, come la ex moglie Bertaglia Francesca (difesa dall’avvocato Giuseppe Oddo), il fratello Moceri Giuseppe (difeso dall’avvocato Antonella Moceri) e Gaspare Lipari detenuto per altre vicende (difeso dall’avvocato Giuseppe Pantaleo).
La vicenda criminale risale agli anni 2001-2002-2003 e viene alla luce grazie alla coraggiosa denuncia del giovane imprenditore Marco Bascio che successivamente viene fatto oggetto da parte di ignoti di alcuni atti incendiari come l’autovettura nel cortile di casa o più recentemente di cataste di legno e manufatti prodotti dalla Legnopan di Campobello di Mazara.
Si conclude così una vicenda giudiziaria lunga e farraginosa con l’affermazione della responsabilità penale di Andrea Moceri condannato per usura e rapina.
La vittima Marco Bascio, assistito dall’avvocato Franco Messina, afferma che la sentenza risponde ad un principio di giustizia lungamente disatteso per la lungaggine del processo che, ora, acclara l’attendibilità delle sue dichiarazioni di denuncia verso il condannato Andrea Moceri.
Bascio dichiara:
Il mio pensiero va alle numerose persone per bene della mia Campobello a cui dedico la mia lotta, affinchè si possa essere certi che un futuro migliore per la nostra cittadina sia possibile per poter essere finalmente liberi dal diffuso fenomeno usuraio.
Il Tribunale ha statuito un provvisorio risarcimento dei danni in favore delle parti civili di circa 53.000,oo euro e il rimborso delle spese di costituzione.
AUTORE. Redazione
Come sempre notizie imprecise, rese in maniera parziale e tendenziosa.
Regole di onestà intellettuale, prima che deontologiche, suggerirebbero la opportunità di sentire entrambe le parti.
Quelle doti non appartengono all’autore del raffazzonato articolo in commento.
Avv. Giovanni Elia
Le notizie riguardanti la condanna a carico di Andrea Moceri emessa dal Tribunale di Marsala a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 900 euro di multa per il reato di usura e rapina ai danni dell’imprenditore Marco Bascio è riportata nello stesso lamentato modo “parziale e tendenzioso” da tutte le testate giornalistiche uscite in data di oggi. Mi meraviglio della presa di posizione del collega che mi auguro sia altrattanto “vibrante” anche verso il Giornale di Sicilia o La Sicilia di oggi o di Rai 3. E’ vero che l’imputato è stato anche assolto da altri capi di imputazione ed è stato condannato per sole tre operazioni di prestito usuraio e per rapina. Comprendo anche che la sentenza soddisfa l’imputato che non ha subito un provvedimento di integrale sequestro dei suoi beni, nè la condanna ad una somma provvisionale ben più consistente, così come era stata sollecitata dalla parte civile: buon per lui.
Ma il principio della condanna penale che acclara, sebbene ancora non il linea definitiva, la responsabilità penale dell’imputato per un reato così grave come l’usura e la rapina ai danni di Marco Bascio, vittima che vede riconosciuta l’attendibilità delle sue dichiarazioni, non può sottacersi e neppure sminuirsi.
Adesso entrambe le parti hanno avuto la possibilità di confrontarsi, almeno brevemente, sull’argomento mass mediatico. Ora la parola credo debba ritornare alle aule di giustizia, sarà eventualmente la Corte d’Appello a decidere sul ricorso o dell’imputato o della parte civile o del Pubblico Ministero.
Il sistema penale prevede più gradi di giudizio che scriveranno poi la parola definitiva sulla vicenda.
Sarà quindi bene ancora confrontarsi dinanzi l’Autorità giudiziaria.
Avv. Franco Messina, difensore della parte civile Marco Bascio.