Il mondo del jazz di questi ultimi anni si è finalmente popolato di molti nomi femminili. La critica si spertica nella rincorsa agli aggettivi dedicati alla bravura e alla affidabilità delle varie interpreti ma come molto spesso accade, ad un esordio particolarmente fortunato, solo chi ha davvero qualità e intelligente lungimiranza collegata alla necessaria coerenza e costante creatività riesce ad emergere e a continuare a fare bella l’arte musicale. Sade Mangiaracina rappresenta uno degli esempi contemporanei più luminosi di tutto ciò. Con il fuoco della sua Sicilia dentro e un muoversi nei territori musicali di una sorprendente sensibilità continua a trasmettere emozione pura affascinando pubblico e cultori. A coronare tutto ciò quest’anno Sade Mangiaracina è tra i 3 migliori giovani talenti italiani secondo la prestigiosa rivista Musica Jazz ed è vincitrice del Premio Siae consegnatogli lo scorso novembre. Il concerto in duo con Luca Aquino del 5 gennaio 2025 al Parco Archeologico di Selinunte alle ore 18,30, sarà incentrato sull’ultimo lavoro della pianista dal titolo “Prayers” pubblicato e distribuito dalla prestigiosa e storica etichetta “Tuk Music” di Paolo Fresu.
Sulla rivista “Doppio Jazz” si legge che “Prayers» è “un’opera non comune che non transita sui consueti binari del jazz contemporaneo secondo una modulistica precompilata, ma nasce dai moti insurrezionali di un’anima musicalmente inquieta e duale che si placa in un atto di preghiera universale” Da qui la scelta alla tromba e al flicorno di Luca Aquino, vale a dire uno dei massimi esponenti della nuova estetica trombettistica italiana, il quale – con il suo personale e peculiare “blowing style” – si distingue da altri trombettisti dal carattere più estroverso.
La passione per la sperimentazione sonora e le registrazioni in luoghi insoliti sono tra gli aspetti più sottolineati dalla stampa di settore che lo descrive come “l’esploratore sonoro contemporaneo”, analogamente la critica estera riconosce in lui quel particolare tratto italiano che nell’immaginario internazionale richiama il viaggio, la creatività, l’estro visionario e la bellezza. Il luogo e la storia assumono un valore speciale e sono al centro di alcuni tra i suoi migliori progetti e del festival da lui ideato e diretto, “Riverberi” che utilizza l’acustica naturale di luoghi storici come elemento centrale della performance. I tour mondiali vanno di pari passo con l’amore per il territorio e il suo Paese, inoltre è da sottolineare lo straordinario progetto a sua firma è la registrazione di un album nel sito archeologico di Petra in collaborazione con l’Orchestra Nazionale Giordana. Il progetto “PETRA” ha visto il coinvolgimento di partner prestigiosi quali UNESCO.
Il repertorio di “Prayers” è ricco di brani originali, e si muove entro un piano melodico collettivo, armonico e ritmico al punto da sembrare proveniente da un’unica fonte creativa. Come insegna la letteratura, un’efficace interpretazione del più naturale interplay jazzistico.
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Biglietto acquistabile alla cassa €12,00, Parco Archeologico di Selinunte all’interno dell’aerea museale del Baglio Florio.