Il comune di Castelvetrano batte cassa alla tesoreria gestita dal Credito Siciliano e la banca per un’anticipazione “gela” le aspettative dell’amministrazione comunale. I problemi di liquidità finanziaria tornano a preoccupare il sindaco Felice Errante.
In virtù del decreto legge n.35 del 2013 che consente ai comuni di poter chiedere somme anticipate alle banche che gestiscono il servizio di tesoreria, di aumentare dal 3% al 5% del bilancio in dodicesimi le anticipazioni finanziarie, il sindaco Errante aveva chiesto la disponibilità di 2.500.000 mila Euro circa, utili all’Ente per pagare gli stipendi e far fronte alle diverse esigenze di cassa. Si tratta di una semplice anticipazione, in attesa di trasferimenti finanziari da parte della Regione e di altre somme spettanti al comune. Quindi ,nessun prestito. Una semplice operazione monetaria che le banche fino a qualche anno fa svolgevano con notevole fluidità.
Il primo cittadino, alla richiesta di avere delle somme anticipate si è visto rispondere: “vedremo”. Quasi come voler dire: “non siamo certi di erogare quanto ci chiedi”. La risposta non positiva, da parte della banca, è stata edulcorata con la classica risposta tecnica. La banca, non potrebbe erogare la somma, poiché il tasso d’interesse dovrebbe passare dall’uno % ,al quattro %. Un a richiesta esorbitante che su una somma di oltre due milioni di euro farebbe lievitare i costi al comune. Il sindaco Errante non ci sta e minaccia di adire alle vie legali per far rispettare il decreto n. 35 del 2013.
Abbiamo chiesto un aumento dell’anticipo di cassa – afferma Errante-perché la legge lo consente. La banca deve rispettare i dispositivi vigenti. I soldi servono per assicurare stipendi e servizi. Non abbiamo chiesto un prestito. Sono pronto a difendere gli interessi del comune nelle opportune sedi legali. Non possiamo pagare più interessi . Le somme vanno subito erogate
Il sindaco Errante non vuole entrerebbe nel merito tecnico ma secondo alcuni esperti, visto l’andazzo dell’IMU e della precarietà del bilancio della Regione Siciliana, la banca starebbe cercando un pretesto per non anticipare le somme, poiché non appare chiaro il tempo di rientro dell’anticipo,nel breve periodo.
In altre parole, l’istituto di credito convenzionato, non si fiderebbe del ritorno immediato della cifra e starebbe tergiversando sull’assegnazione al comune dell’ingente somma. Il problema esiste già per le ditte private. Infatti, diverse aziende che hanno fatto lavori pubblici per il comune , al momento di chiedere le anticipazioni su fattura alle banche, in attesa del pagamento dei lavori effettuati, hanno visto respinte le loro richieste con il laconico commento :”dei comuni non ci fidiamo più”.
Il problema non riguarda solo la città belicina. Intanto oggi il sindaco Errante inizierà la sua mediazione incontrando i manager dell’istiuto di credito interessato.
Filippo Siragusa
per GdS
IL comune deve trovare la forza di non aumentare le tasse favorendo le attività commerciali. Più commercio, più denaro circolante, più disponibilità per tutti. Incentivare le attività commerciali attraverso un processo di defiscalizzazione locale per qualche anno può essere un mezzo utile. si pensi alla Tunisia, nazione che attraverso una legge ad hoc ha favorito molte aziende italiane che aprendo una sede in Tunisia, nei primi 5 anni non pagano tasse… se ci si informa bene, vedrete che tra questi imprenditori ce ne sono molti castelvetranesi. un suggerimento tra tanti, il mio, sicuramente c’è chi sa meglio di me cosa fare.
Secondo me il problema economico dell’Italia e’ da addebitare alle banche che non concedono piu’ mutui ne tanto meno fidi alle imprese ed ora pure ai Comuni . E’ pertanto opportuno che le istituzioni intervengano per favorire il flusso di denaro verso l’economia reale obbligando le banche a svolgere a pieni giri il loro ruolo “sociale”. Indispensabile per la crescita competitiva del Paese”