A pochi giorni dall’insediamento della commissione prefettizia a Castelvetrano, avvenuta in seguito allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune, proponiamo ai lettori il video di una breve intervista realizzata al Dott. Salvatore Caccamo.
“Impronteremo l’amministrazione del Comune con uno spirito collaborativo, ascoltando i cittadini e tutte le forze sane del territorio – ha detto Caccamo – ma attendiamo di leggere la relazione della Commissione ispettiva per poter bene capire criticità e macchina burocratica”
Per il vice Prefetto Caccamo, originario di Palermo, Castelvetrano è un’ulteriore esperienza in un Comune. Attualmente è commissario a Bovalino e Bova Marina, in Calabria, ambedue i comuni sciolti per mafia. Ma in Sicilia ha guidato, sempre da commissario prefettizio, i comuni di Caccamo, Caltavuturo e Mascali.
Sono alla loro prima esperienza di Commissione prefettizia in un ente locale, invece, Elisa Borbone e Maria Concetta Musca. La Borbone è vice prefetto alla Prefettura di Caltanissetta, mentre la Musca proviene da quella di Palermo.
AUTORE. Redazione
mi fa solamente piacere che siano venuti i commissari nel nostro comune sperando che ascoltino le cose vere e riescano a distinguere diciamo il balordo di turno che come si sa racconterà tutto il contrario della verità visto che in città gente che sparla a vanvera c’è n’è già tanta.
A Palermo vince a primo turno chi ha determinato la svolta di quella martoriata città recuperando l’immenso patrimonio culturale che la caratterizza: da città della mafia a Città della Cultura in Italia. A Castelvetrano il livello culturale di migliaia di cittadini ed il patrimonio artistico e storico di cui la città è ricchissima potrebbero rappresentare uno strumento di riscatto civile molto migliore delle inchieste farzesche delle “Iene” o di altri fatti spettacolari molto poco edificanti, che hanno contribuito a dare dei suoi abitanti un’immagine che non ci rappresenta.
Colgo l’occasione per porgere i migliori auguri al Dr. Salvatore Caccamo e apprezzo che si farà parte diligente nell’ascoltare i cittadini. Nel contempo prendo spunto da quanto scritto dal Sig.Colaci -Castelvetrano come Palermo- recuperare l’enorme patrimonio storico immobiliare della Città, volutamente “occultato e dissimulato” dai precedenti amministratori e da specifici Dirigenti comunali… Il cittadino proprietario di immobili storici non può essere sempre trattato alla “Fantozzi”, ricevendo risposte sempre a carattere dilatorio e le richieste stanno a languire nel dimenticatoio. Nel caso specifico la mia famiglia aspetta da undici (11) anni la perequazione, abbiamo la disgrazia di essere proprietari di una casa “storica”. Aspetto con fiducia e con “flebile” speranza il cambiamento.
“… che hanno contribuito a dare dei suoi abitanti un’immagine che non ci rappresenta.”
Mi piacerebbe quotare e sottoscrivere, ma mi sa che sarei fuori strada alla grande.
Malgrado tutto, la speranza è viva. E poi sì, non facciamo di tutta l’erba un fascio.
Le infiltrazioni mafiose, già, ma forse vi era un Castelvetranese, uno dico uno, che ne dubitava?