I pirotecnici fuochi d’artificio, poco dopo la mezzanotte, hanno chiuso la venticinquesima edizione della sagra dalla salsiccia, tornata dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia. Quasi 50mila visitatori hanno affollato il week-end che il Comune di Santa Ninfa, con la collaborazione dei commercianti locali, ha dedicato all’agroalimentare. Nella cittadina collinare, lungo l’asse viario compreso tra il viale Pio La Torre e la via Piersanti Mattarella, i degustatori giunti da ogni dove, hanno potuto scegliere, tra le quarantacinque postazioni enogastronomiche, non solo la caratteristica salsiccia accompagnata dal bicchiere di vino, ma anche vari prodotti tipici del territorio, adatti a soddisfare qualsiasi gusto: pasta, busiate, carne, focacce, arrosticini, panelle, dolci, cannoli e cassatelle di ricotta, formaggi, pannocchie di mais, angurie, meloni gialli, miele. Tutto il repertorio, insomma, di ciò che l’agricoltura e la zootecnia locale possono offrire.
«Santa Ninfa – commenta il sindaco Giuseppe Lombardino – ha ancora una volta dimostrato come la sinergia tra l’amministrazione e le sue componenti produttive riesca a dare eccellenti risultati». «La sagra della salsiccia – gli fa eco l’assessore al Turismo, Rosario Pellicane – è una grande festa popolare che ogni anno coinvolge l’intera cittadina: tutti infatti si prodigano per far bene e dare, ai visitatori, l’immagine di una comunità laboriosa ed ospitale».
Ottimi affari, ovviamente, anche quest’anno, per le attività commerciali, i produttori e i macellai locali. Una ricaduta economica importante che dimostra come il turismo gastronomico costituisca ormai una fetta importante del più complessivo sistema turistico. Ad allietare i visitatori, diciassette gruppi musicali che hanno animato le due serate.