sistema delle piazzeContinua l’ormai annoso braccio di ferro tra i commercianti del sistema delle piazze e l’amministrazione comunale.
Dalla realizzazione dell’isola pedonale gli esercenti lamentano difatti difficoltà economiche gravissime date, tra le altre cose, dall’impossibilità per la clientela di trovare un posteggio nelle immediate vicinanze.

Per chiunque volesse avventurarsi difatti per una breve passeggiata all’interno di detta zona, non solo sarebbe pressoché impossibile trovare uno stallo libero (anche a pagamento) per le automobili, ma anche quelli per ciclomotori che non sono stati neanche realizzati, rare sono anche le possibilità di sosta per i veicoli dei diversamente abili, per non parlare invece dell’assenza totale di spazi autorizzati per il carico merce!

Per ovviare a questi inconvenienti, nel recente passato il consiglio comunale aveva votato in maggioranza una mozione che prevedeva la riapertura al traffico veicolare della via Pappalardo (visti anche i disguidi per il restringimento nella parte finale della via La Farina con casi di furgoni e anche ambulanze finiti incastrati) con relativa riapertura di una parte marginale dell’isola pedonale del sistema della piazze (eventualmente anche a fasce orarie), ma il primo cittadino incurante del regolamento comunale, si è opposto fermamente a tale mozione imponendo la sua volontà (sarà stato un attacco improvviso di nostalgia del famoso “ventennio”?).

Già nel passato la voce degli esercenti si era fatta grossa nei confronti dell’amministrazione che ha cercato di venire incontro alle richieste dei commercianti con la proposta del rimborso di ICI e TARSU per l’anno 2005, offerta ritenuta offensiva dato che di fronte a danni quantificabili in centinaia di migliaia di euro l’amministrazione avrebbe “rimborsato” ai commercianti solo pochi spiccioli; da allora tutto tace e il sistema delle piazze nel frattempo è diventato un deserto o meglio una zona ricettacolo di gente poco raccomandabile che approfittando delle ore serali si ritrova spesso in preda ai fumi dell’alcool (nel migliore dei casi).

L’amministrazione conscia di questo stato di cose, ogni tanto tira fuori dal cilindro dei “contentini” che fanno infuriare ancora di più l’animo esasperato degli esercenti. Da tempo difatti vengono promessi posteggi che si dice verranno realizzati da un giorno all’altro e il cui progetto è stato già approvato, stessa cosa dicasi per i locali situati al piano terra del palazzo Pignatelli che dopo un anno e più dal termine dei lavori di riqualificazione delle piazze, rimangono chiusi e silenziosi!

Ma quando il vaso è pieno allora anche l’animo più mite esplode, da circa due settimane i commercianti chiedono un incontro con il primo cittadino per discutere delle loro problematiche legate soprattutto ai posteggi ed alla viabilità impossibile della zona e soprattutto sulla notizia di corridoio venuta fuori nelle ultime settimane secondo cui, la via La Farina (la strada che collega la via Savonarola con la via Garibaldi) prossimamente verrà chiusa al traffico, ma dalla segreteria del sindaco la solerte impiegata temporeggia con un gentilissimo e professionale “ci faremo sentire noi, grazie per avere chiamato”.

Ed allora ecco montare le prime forme di protesta, è il caso della titolare dell’oreficeria sita al termine della via G.B Vico che ha deciso di dare sfogo alla propria rabbia chiudendo le proprie saracinesche ed applicando esternamente una tabella con la scritta “Chiuso per ferie forzate grazie al sistema delle piazze!”.

“Basta, sono stanca di essere presa in giro! E’ da cinque anni che sento parlare di progetti per questa zona, e da cinque anni che invece i miei affari vanno di male in peggio! I miei clienti vengono letteralmente cacciati via senza la minima possibilità di fermarsi anche perché la sosta momentanea non è sufficiente quando si devono scegliere preziosi! Sto svendendo per recuperare parte del capitale e per pagare le scadenze, ma quando mi presenteranno i famosi studi di settore a cui non sarò congrua, cosa dico ai signori dell’ufficio delle entrate, di rivolgersi al primo cittadino?!!” Questo l’amaro sfogo della signora R. D’Arienzo titolare di una delle oreficerie più antiche della città a cui fa eco quello degli altri esercenti che aggiungono quasi all’unisono “se non ci vogliono qui, che ce lo dicano chiaramente anziché prenderci in giro, ce ne andremo!! In queste serate hanno programmato la proiezione di film in piazza, ma ci vuole ben altro per rilanciare la zona. Di sicuro non saranno quattro film a restituirci la clientela!” Aggiunge F. Marino titolare della cartolibreria “Ho messo in vendita l’attività, basta! Sono stufo di queste scenette da commedia all’italiana, seguirò mia moglie al Nord, un giorno dirò ai miei figli che il Sud tanto prende e poco dà, ma soprattutto dirò loro che la differenza tra il Nord e la nostra terra sta nella piccola testa di chi amministra e soprattutto di chi vota!!” .

Lo sfogo questo di chi vede da anni leso il proprio diritto al lavoro, ma soprattutto lo sfogo di chi vede coloro che sono stati eletti per amministrare il bene della comunità, rimanere indifferenti davanti ai problemi e alle ansie dei numerosi cittadini che fino a non molto tempo fa si guadagnavano da vivere con le attività commerciali antistanti la zona del sistema delle piazze.

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