Non e’ da molto che ho letto dell’orrenda storia della bimba di soli quattro anni abusata e maltrattata sistematicamente dai genitori e da altri orchi approfittatori a Mazara del Vallo che mi si ripropone un simile orrore di maltrattamenti e abbandono in altre due cittadine italiane.
A Vibo Valentia un bimbo disabile di cinque anni veniva sistematicamente picchiato con brutalità dalle quattro maestre (una delle quali quella di sostegno). Mi si stringe il cuore quando chi scrive mi informa che il bimbo spesso poggiava la faccia sul banco e sul pavimento per alleviare il calore che avvertiva a causa della violenza dei ceffoni che arrivavano anche in ripetizione di cinque alla volta. Oppure che veniva rinchiuso in una stanza buia dove lo si informava in precedenza che dentro lo attendeva uno con la maschera tutto brutto e tutto nero che chiamavano Don Rodrigo. L’altra storia e’ quella di una bimba che ha adesso nove anni e non parla perche’ da sempre rinchiusa per lunghi periodi dentro l’armadio con l’unica compagnia del cane. Gli inquirenti si stupiscono quando alla richiesta di spiegazioni la bimba abbaia.
Nel 2010 Andrea Bollini, Presidente del Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (Cismai) denuncia che in Italia i maltrattamenti a danno dei bambini conta 600mila casi, 50mila dei quali gravi e di cure urgenti. Nella vita di un bambino maltrattato, s’innesca un ciclo, per cui ci sono altissime probabilità che quel piccolo violato, se non assistito, sia l’adulto violento di domani. Ma la mia imminente preoccupazione non va all’adulto di domani ma al bambino del presente che vive una tragedia giornaliera a base di sevizie, torture, matrattamenti, privazioni fisiche ed emotive, isolamento, violenze sessuali. A volte per alcuni arriva anche la morte come per il caso di baby P. di 17 mesi che ripetutamente veniva picchiato dalla madre e dal fidanzato di lei in maniera brutale. L’esame autoptico effettuato dai medici al St. Ann’s Hospital di Londra rivelo’ che il bimbo aveva ingerito uno dei denti a causa di un pugno al volto che glielo aveva staccato di netto oltre ad avere la schiena rotta, la frattura di alcune costole, la punta delle dita tagliate e alcune delle unghia mancanti perche’ strappate.
Molte volte questi abusi vengono perpretati nel tempo perche’ le persone che ruotano attorno a queste creature si girano dall’altra parte erroneamente credendo che non stia succedendo niente di cosi’ grave nella casa del vicino. Altri invece sono colpevoli di pura omerta’ se non adirittura di complicita’ agli orrori. Molti di noi dovrebbe valutare le azioni di un adulto su di un bambino per capire se ci siano gli elementi che rientrino nella sfera del maltrattamento. Dico solo di prestare attenzione a tutti i bambini cosi’ come facciamo con i nostri. Dico di denunciare anche anonimamente qualsiasi caso che mette in serio dubbio l’incolumita’ di un bambino indifeso. La nostra voce puo’ fare la differenza tra il salvare un bambino dalle perfide menti di alcuni adulti o nell’abbandonarlo alla follia che li costringe a vivere in un mondo dove l’incubo si sostituisce ai sogni di mondi incantati.
I bimbi sono il futuro del mondo, sono delle perle preziose da ammirare, sono lo specchio della nostra anima ogni volta che interaggiamo con loro, sono l’onesta’ che l’adulto a volte dimentica sostituendola a calcoli e premeditazione, sono la spontanieta’ con cui i fiori crescono nei prati, sono la gioia che sprigionano le urla e le risate durante le corse e il gioco, sono la nostra salvezza quando in un mondo che va troppo in fretta ci ricordano il valore dei sogni e di quelle giornate che non finiscono mai.
AUTORE. Giuseppe Ingoglia
Caro Giuseppe, è con vero piacere e con grande emozione che leggo queste tue parole, degne di un grande uomo, che vanno al di là delle solite retoriche sentite quotidianamente, l’uomo ha perso la sua profondità di animo, e per fortuna ci sono persone come te, con una nobiltà spirituale superiore… spero di vero cuore di poter ancora leggere tuoi interventi… Con Affetto Giuseppe Fontana