Vi siete mai chiesti dove finiscono i fondi raccolti con le campagne pubblicitarie a favore dei terremotati? Non è semplice saperlo perchè nella maggior parte dei casi i flussi di denaro non vengono tracciati.
Di sicuro sappiamo che nel 2009, per il sisma di L’Aquila, si raccolsero in tutto cinque milioni di euro, una cifra impressionante che da l’idea di quanti italiani rimasero colpiti dal devastante sisma che ha distrutto la città abruzzese e che furono, tuttavia, consegnati ad un consorzio finanziario internazionale, Etimos, che si occupa di microcredito in giro per il mondo.
Per quanto chi dona immagina di fornire un aiuto immediato la realtà dei fatti è un’altra: questi cinque milioni di euro vennero concessi come prestiti a tassi agevolati a popolazioni colpite da terremoti. Nessun “regalo”, quindi. Quello che la gran parte dei donatori avrebbe immaginato, e per quanto siano “a condizioni vantaggiosissime” si tratta pur sempre di un prestito da rimborsare. Fra l’altro dei 5 milioni di raccolti 470 mila euro sono stati utilizzati “per oneri riferibili alla gestione del progetto”, costi che (giurano i responsabili) sono “largamente insufficienti”.
Si tratta ovviamente di un’iniziativa meritoria e gestita con la massima trasparenza, ma è certamente da sottolineare che quando gli italiani inviavano SMS subito dopo il 6 aprile mai avrebbero immaginato che i loro soldi sarebbero stati utilizzati (soltanto nel 2011) come fondi per concedere prestiti.
Quindi, ciò che si dona non viene utilizzato, come si crede o ci fanno credere, per l’immediata emergenza o per regalare qualcosa a chi resta senza casa o lavoro, ma per stanziare un fondo da utilizzare come garanzia per prestare denaro a tassi “agevolati”.
Ecco alcuni esempi:
Credito solidale per famiglie: importo massimo 10.000 euro, durata massima 60 mesi, tasso IRS di riferimento +2,5% (tasso fisso per tutta la durata del finanziamento), nessuna spesa di istruttoria
Mutuo chirografario per imprese e cooperative: importo massimo 50.000 euro, durata massima 60 mesi, tasso IRS di riferimento +2,5% per durate superiori ai 18 mesi, Euribor a 3 mesi + 2,5% per durate inferiori ai 18 mesi (tasso fisso per tutta la durata del finanziamento), nessuna spesa di istruttoria
Anticipazione crediti per imprese e cooperative: importo massimo 50.000 euro, tasso Euribor a 3 mesi + 2,5% (tasso fisso per tutta la durata del finanziamento), nessuna spesa di istruttoria
fonte. qpotere.blogspot.it
AUTORE. Redazione
Sono stato sempre contrario a queste donazioni, l’impossibilità di conoscere il reale percorso dei fondi, mi hanno sempre trattenuto dal farle.
Ci pensino regioni ed enti locali ad approntare le somme necessarie per poi rivalersi sulle casse dello stato, che saprebbe recuperare con qualche manovrina finanziaria varata allo scopo.
Leggere che i piccoli sforzi di milioni di italiani debbano confluire in un fondo che presta i soldi a chi ne ha bisogno, è veramente fastidioso! E quando rientra l’emergenza e tutti avranno restituito i prestiti, i soldi che fine fanno? Magari si scopre che a furia di prestarli a destra e manca i soldi si sono consumati ed hanno preferito buttarli.
Sarebbe come portare cibo alla caritas e sapere che loro aprono il supermercato!